Galletti, ambiente è fattore crescita, basta cultura del no
Stop emotività, scelte su impatto imprese solo su dati scienza
27 agosto, 19:46 La tutela dell'ambiente è conciliabile con una "cultura del fare, della crescita, dell'occupazione". Il messaggio che il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, lancia dal Meeting di Rimini è che oggi l'ambiente può essere un fattore "di sviluppo" e "non più un ostacolo" all'impresa: anche perchè anche per gli imprenditori oggi "conviene rispettare l'ambiente perchè è diventato un business", come dimostrano "i 340mila nuovi posti di lavoro creati dall'ecobonus per le ristrutturazioni".La "sfida", dice il ministro, "è passare da una cultura dell'ambiente del no ad una cultura proattiva. Il mio ministero è stato visto per anni come il ministero del no, bisogna invece passare ad una cultura del fare".
Cosi', indica il ministro, oggi "non possiamo più affrontare i problemi ambientali sulla scorta dell'emotività", le decisioni non dovranno più essere condizionate "dall'emotività delle persone coinvolte": ogni scelta sull'impatto di attività produttive e infrastrutture andrà fatta solo in base a "dati scientifici e della ricerca", su "elementi scientifici forti", "quando la scienza ci dice che una cosa può essere fatta è quella la decisione che si deve prendere".
Il ministro ha annunciato che nel provvedimento Sblocca Italia che andrà venerdì in Consiglio dei ministri saranno di competenza del ministro dell'Ambiente "tutti i punti che riguardano in particolare il dissesto idrogeologico, che abbiamo messo come punto fondamentale del ministero; e la riorganizzazione degli enti partecipati dal ministero". Dallo Sblocca Italia, ha detto ancora Galletti, "mi aspetto uno sblocco di grandi opere ferme da troppo tempo e non solo per questione di risorse, ma anche perchè in questo Paese c'è troppa burocrazia, ci sono troppe leggi e troppe leggi a volte impediscono di portare avanti grandi opere per le quali le risorse ci sono". "Per il sistema idrogeologico abbiamo 2,3 miliardi fermi che non siamo riusciti a spendere e rischiamo di perdere perche' in parte sono fondi europei. Dobbiamo spendere questi soldi" ha rilevato ancora Galletti.
Ci sarà il trasferimento all'Autorità dell'Energia di gestione e vigilanza dei rifiuti? "Non ve lo confermo. Lo sblocca Italia vedrà la luce il 29, impareremo quello che c'è dentro in quella occasione. Ritengo giusto che sia il consiglio dei Ministri nel suo complesso a valutare i provvedimenti", ha risposto il ministro.
Più in generale: il governo va avanti su "riforme strutturali", "tagliare sprechi inutili", ribadisce Galletti: "Lo abbiamo detto il primo giorno e continuiamo a farlo. Sblocca Italia è un passaggio di questo percorso, ce ne saranno altri".
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