lunedì 4 febbraio 2013

Quando l'albero è la nostra Storia ora c'è una legge che li difende


Entrata in vigore la norma per la difesa degli alberi monumentali. Chi li danneggia dovrà pagare una sanzione, fino a 200 mila euro http://www.repubblica.it/ambiente/2013/02/04/news/alberi_da_proteggere-51941096/?ref=HREC2-16

di ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Finalmente una buona notizia: l'unione tra storia e natura viene consacrata dallo Stato. I patriarchi dei boschi, le cattedrali verdi che hanno cominciato a crescere quando Lutero affiggeva la sua protesta o quando le armate di Napoleone superavano le Alpi, da oggi sono protetti, come un Picasso o una chiesa rupestre. La legge per la difesa degli alberi monumentali è stata approvata nell'ultimo giorno di legislatura, il 21 dicembre, e ora diventa operativa: i Comuni dovranno censirli  e chi li danneggia dovrà pagare fino a 100 mila euro di sanzione.

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LA MAPPA DI GOOGLE SUGLI ALBERI MONUMENTALI IN ITALIA

In realtà si ha già un'idea del numero di questi monumenti nazionali viventi: sono oltre 20 mila. Il più vecchio è forse l'oleastro di San Baltolu di Luras (Sassari) che potrebbe aver impiegato tre millenni per raggiungere le dimensioni attuali. Il più grande e famoso è il Castagno dei Cento Cavalli, a Sant'Alfio (Caltanissetta) sotto le cui fronde si rifugiò durante un temporale Giovanna d'Aragona con il suo seguito di cento cavalieri. A Roma c'era la vecchia quercia del Tasso - oggi resta solo il tronco inaridito - alla cui ombra scriveva l'autore della  Gerusalemme liberata. A Colle Macchia (Campobasso) i Tre Frati, tre faggi piantati in ricordo di tre fratelli uccisi nel 1860 da una banda di briganti.

Tra gli alberi legati ad episodi storici vanno ricordati gli "Alberi della Libertà", piantati dagli aderenti ai moti carbonari, mentre fra gli alberi legati alle tradizioni c'è il Cerro di Vetralla (Viterbo) ai piedi del quale si svolgeva lo "Sposalizio dell'albero", cerimonia analoga allo "Sposalizio del mare", che il Doge di Venezia celebrava gettando l'anello nella Laguna. Altri alberi storici sono legati alla vita dei Santi, come quello della predica agli uccelli, dipinto da Giotto negli affreschi della Basilica superiore d'Assisi.

Ora la nuova legge non solo protegge gli alberi monumentali, ma difende la crescita della quota di verde urbano. "Per il mondo della bioarchiettura e della vivaistica è uno strumento importante per un salto culturale necessario: puntare sullo sviluppo urbano sostenibile e sulla bellezza delle nostre città, troppo spesso bistrattate", spiega il relatore alla Camera Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. "Favorirà la creazione attorno alle città di cinture verdi e soluzioni architettoniche innovative come le coperture a verde sui lastrici solari e sulle pareti degli edifici".

Ed eviterà di proseguire nello scempio della storia della natura. "Ci sono regioni in cui una certa protezione era già garantita", racconta Tiziano Fratus, il fotografo che da anni documenta gli alberi plurisecolari. "Ma in altre, come la Sicilia e il Lazio, la situazione è disastrosa. Vicino a Capranica Prenestina ho fotografato un castagno magnifico, con un enorme cavo in cui aveva abitato una famiglia durante la seconda guerra mondiale. Era il più grande del Lazio. Lo hanno incendiato".
 
(04 febbraio 2013)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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