lunedì 18 febbraio 2013

Malagrotta, esperti a caccia d'inquinamento: il 21 la nuova perizia


L'emergenza

http://www.paesesera.it/Cronaca/Malagrotta-esperti-a-caccia-d-inquinamento-il-21-la-nuova-perizia

malagrotta cartello
Dopo il ricorso del Codici in Consiglio di Stato giovedì prossimo partono le nuove indagini sull'area per verificare la presenza di elementi inquinanti e le cause che li hanno determinati. L'associazione attacca: "La Regione ha concesso le autorizzazioni per la discarica e l'inceneritore senza i dati sulla qualità ambientale"
Una nuova perizia su Malagrotta. Dopo il ricorso del Codici in Consiglio di Stato è stata disposta una nuova perizia sull'area per verificare la presenza di elementi inquinanti e le cause che li hanno determinati. Le indagini prenderanno il via giovedì 21 febbraio e ad eseguirle saranno i tecnici del Politecnico di Torino. “Come è possibile che siano state concesse così tante autorizzazioni su terreni di cui non si disponeva dei dati sulla qualità ambientale? - spiega Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell'associazione - Attraverso la consulenza tecnica si farà luce su una situazione che dura da fin troppo tempo e che mette a rischio la salute dei cittadini”.
INCENERITORE E DISCARICHE SENZA STUDIO AMBIENTALE - Il Codici si interroga sul ruolo che ha avuto la Regione in questi anni, nei quali ha concesso diverse autorizzazioni su un terreno dove insistono attività industriali pesanti e ripercorre alcune tappe. "L’Apat, che oggi conosciamo come Ispra, dal 2003 produce con cadenza annuale un rapporto ufficiale sullo “Stato dell’ambiente nelle principali città italiane”, contenente anche un capitolo dedicato alla gestione dei rifiuti. Da un’analisi accurata si scoprì che mancavano i riferimenti ambientali dell’area di Malagrotta, dove da tempo insistono diverse attività industriali, tutte di rilevanza per l’impatto ambientale", spiega il Codici. Per questo motivo si chiese ufficialmente alla Regione e all’Arpa la documentazione esistente con riferimento ai dati concernenti la qualità dell’aria, lo stato delle acque superficiali e sotterranee e la caratterizzazione del suolo ma "pur sollecitando più volte per iscritto la richiesta, essa è rimasta inevasa dall’ottobre 2004 fino ad oggi". Così nel 2005 la Regione e la Colari, il consorzio laziale rifiuti che fa Capo a Cerroni, iniziavano le pratiche per la concessione della Via - la valutazione d'impatto ambientale e dell’Aia - l'autorizzazione integrata ambientale - per l’inceneritore. "Era approvato il piano di adeguamento della discarica e si autorizzava ad una sperimentazione l’area adiacente alla discarica di Malagrotta denominata 'Testa di cane' - spiega l'associazione - Ma da quanto risulta, l’Arpa non possedeva dati di riferimento su Malagrotta. Nel 2008 i comitati di Malagrotta e Pisana 64 prepararono un rapporto per le Istituzioni con specifiche richieste, che però non ricevettero mai risposta".
REGIONE COLPEVOLE - E il Codici riassume le varie tappe delle autorizzazioni concesse dalla Regione. "E' stato autorizzato l’esercizio di impianti di rilevante impatto ambientale (raffineria, inceneritore di rifiuti ospedalieri, discarica di rifiuti urbani, gassificatore di rifiuti urbani selezionati, ecc.); nel 2005 è stato approvato il piano di adeguamento della discarica con previsione di chiusura della stessa a fine 2006. Successive proroghe la mantengono ancora in esercizio; nel 2009 è stata concessa, con prescrizioni, l’Autorizzazione Ambientale Integrata (AIA) all’esercizio dell’inceneritore dei rifiuti, installato all’interno della discarica in esercizio - illustra il Codici - In tutti questi anni la Regione Lazio ha concesso le seguenti autorizzazioni: all’esercizio della discarica; al piano di risanamento della stessa ex lege 36 del 2003; all’avviamento dell’inceneritore; alla preparazione della nuova discarica di Monti dell’Ortaccio, sita a pochi metri dall’attuale discarica; alla nota situazione di Testa di Cane".
 Eleonora Formisani

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