I cittadini che hanno subito i disagi derivati dall’emergenza arsenico devono usufruire di uno sconto sulle bollette. A dirlo non è un Comitato cittadino, né un Sindaco di centrosinistra, bensì il Garante regionale per il servizio idrico.
Nella sua lunghissima relazione semestrale sul servizio idrico del Lazio – oltre 640 pagine – pubblicata ad agosto sul bollettino ufficiale della Regione, l’Avvocato Raffaele Di Stefano dice la sua sul pericoloso metallo presente nell’acqua non solo di Aprilia, ma anche di Cisterna e Cori, oltre ad alcuni quartieri di Latina, Anzio, Nettuno e Sermoneta.
Il Garante, già nell’ottobre del 2010, subito dopo la scadenza della deroga europea sui valori di arsenico, aveva adottato un «atto di raccomandazione» ai Presidenti delle Autorità d’Ambito e ai Sindaci di «effettuare un’adeguata valutazione sulla riduzione della tariffa con riferimento alla fornitura di acqua non idonea al consumo umano». Sulla materia era però intervenuto il Conviri, Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, specificando che «la qualità della risorsa idrica non influiva nel calcolo della tariffa» e che «il mancato consumo di acqua da parte degli utenti comporta di per sé una riduzione del corrispettivo da pagare». L’unica strada percorribile, secondo il Conviri, era l’adozione di un «adeguato servizio autobotti» il cui costo «va imputato a tutti gli utenti d’ambito» e non solo a coloro che usufruiscono del servizio. «Questo Garante – spiega l’avvocato Di Stefano – non può esimersi dall’esprimere qualche perplessità sulla soluzione in concreto prospettata dal Conviri. La tariffa del servizio idrico integrato – si legge ancora nella relazione a pag. 82 – ha natura di corrispettivo di prestazioni contrattuali e non di tributo. L’obbligo e l’entità del relativo pagamento debbono essere quindi strettamente correlati alla fruizione effettiva del servizio in tutte le sue componenti e, dunque, correlate alla qualità ed alla idoneità di utilizzo della risorsa idrica”. In sostanza, il Garante dice che l’arsenico non è arrivato da un giorno all’altro e che era obbligatorio adottare le misure per ridurne i valori adeguando gli investimenti. “pertanto la riduzione tariffaria, a giudizio di questo garante, è compatibile con il sistema tariffario ed è opportuno che venga valutata dalle Autorità d’Ambito».
A questo punto, il Sindaco di Aprilia dovrebbe farsi carico di questo autorevole parere ed andare in Conferenza dei Sindaci a battere i pugni sul tavolo. Cosa che finora ha fatto solo il Sindaco di Cori, peraltro solamente attraverso una lettera aperta. Al di là della guerra di Aprilia con Acqualatina, qui si sta parlando di un disagio vissuto dagli apriliani ai quali spetta di diritto – secondo quanto dice il Garante – una riduzione tariffaria.
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