1. parte "Il settimanale di Latina" del 17 settembre 2011
Tra i problemi ambientali di Pontinia è riemerso periodicamente il problema dell'impianto di compostaggio realizzato nell'area industriale di Mazzocchio. Tale impianto secondo i cittadini, i diversi comitati locali (di Pontinia, ma anche di Sonnino e Priverno a poche centinaia di metri dalla zona industriale), le aziende della zona avrebbe provocato emissioni moleste. In altre parola la cosiddetta “puzza” che in certi periodi si è sentita anche a decine di km di distanza, nello stesso centro abitato di Pontinia. L'ultimo periodo ha visto la chiusura dell'impianto in seguito al sopralluogo del consigliere provinciale (residente a Cori) Nuglio, interessato da alcuni cittadini della zona. Nuglio è stato accompagnato da Eligio Tombolillo (che oltre a sindaco è anche consigliere provinciale) e sarebbero stati segnalati alcuni adeguamenti. L'ennesima chiusura temporanea ha registrato una forte presa di posizione dell'assessore comunale di Pontinia, Patrizia Sperlonga dichiarando che non avrebbe votato nessun altro documento in favore della società che gestisce l'impianto. Infatti, nonostante le diverse richieste, segnalazioni, denunce, anche chiusure deliberate dal comune di Pontinia, lo stesso vi conferisce (ad un prezzo notevolmente più basso rispetto a quello di mercato) la parte umida dei rifiuti. Conferire a Mazzocchio anziché ad altri centri analoghi della zona (tra Aprilia e Nettuno) consente un risparmio mensile di 3.000 €. Per comprendere l'irrisorietà del risparmio la raccolta differenziata a Pontinia ha raggiunto il 20% (1/3) rispetto ai limiti di legge risparmiando 100 mila euro, rispetto al conferimento in discarica. Quindi arrivando alla quota di legge Pontinia, anche conferendo altrove risparmierebbe l'anno oltre 250 mila euro, con la vecchia tariffa, oggi aumentata del 17% e di cui nessuno parla. I politici locali della destra hanno cercato di alimentare una polemica inutile sulle colpe dimenticando che l'impianto è stato autorizzato dalla Regione Lazio proprio quando era presidente Storace (fino al 2005) e sindaco Mochi (dal maggio 2003 al dicembre 2005). Quello che dispiace leggere sono le polemiche fine a sé stesse e non una proposta e un'analisi seria e costruttiva per la risoluzione del problema. Previsto da chi scrive, ancora una volta inascoltato, già dalla seconda metà degli anni '80. E gli stessi polemisti dimostrano di non conoscere, oltre alla tecnica, nemmeno le date. La richiesta di autorizzazione per l'impianto di compostaggio inizia nel 2002, mentre l'iter burocratico di autorizzazione (che dura 5 anni) si perfeziona nel periodo agosto 2003 – agosto 2004. La prima autorizzazione era del 18/08/2003, nonostante le prescrizioni ostative del comune di Pontinia (giunta di sinistra sindaco Tombolillo). La Regione imponeva il rispetto di 25 prescrizioni. Secondo la società proponente e il suo tecnico a tale prescrizioni si adempiva il 18/8/2004. L'azienda, senza alcun controllo, dichiarava l'inizio del trattamento per la produzione di compost il 13/01/2004. Sempre la stessa società dichiara di iniziare a produrre compost di qualità nei primi mesi del 2005.
2. parte "Il settimanale di Latina" del 24 settembre 2011
L'autorizzazione concessa all'impianto di compostaggio prevedeva il conferimento da parte di industrie agro alimentari (scarti di vegetali e materiale inutilizzabile), fanghi da aziende agricole, industrie di vario genere (legno, pannelli. Segatura, trucioli), iniziano a conferire i comuni di Ceccano, Pomezia, Gaeta, Sabaudia, Sermoneta, Sonnino, Alatri, Piglio con rifiuti solidi urbani organici, vari Enti (comunità montane, Fiuggi terme) sempre con rifiuti solidi urbani. L'attività anziché iniziare in apposito stabilimento o sito industriale realizzato con le caratteristiche specifiche veniva installato in una parte di un vecchio capannone industriale già della Pressati legno. Secondo gli accertamenti, sopratutto da parte dell'Arpa Lazio, nel periodo marzo 2005 – novembre 2007, individuavano alcune anomalie e mancato rispetto della prescrizioni tra l'altro di: ambiente lavorativo non coibentato, inattivazione del sistema di abbattimento di odori, inosservanza della prescritta gestione del sistema di scarico delle acque industriali, compost raccolto all'aperto senza la dovuta copertura, presenza di percolato all'interno e all'esterno dello stabilimento. In seguito a tali accertamenti dal settembre 2004 ai primi mesi del 2005 l'impianto non produceva compost. Una parte del compost sparso su un terreno della zona veniva accusato di emissioni maleodoranti. Nel mese di marzo 2005 arrivano le prime lamentele dei cittadini di Mazzocchio, cui seguiva la diffida del vice sindaco dell'epoca , il 12/05/2005, e del capo settore del comune di Pontinia a far cessare le emissioni maleodoranti con modalità e mezzi conformi alle leggi in materia. Il 19/05/2005 arriva l'ordinanza del sindaco di far cessare immediatamente e comunque entro 8 giorni, qualsiasi emissione in atmosfera di aeriformi maleodoranti. Il 27/5/2005 il consorzio per lo sviluppo industriale denunciava il gestore dell'impianto di compostaggio per uno scarico abusivo di liquami. Il 16/6/05 l'Arpa Lazio rilevava l'inadeguato abbattimento di odori, eccessive quantità di materiale stoccato, movimentazioni irregolari di materiale, mancanza del rispetto dei tempi di lavorazione, prodotto che non poteva essere definito ammendante, nemmeno compost di qualità. Il sindaco di Pontinia il 24/6/05 emetteva l'ordinanza di sospensione dell'attività produttiva. Il 18/7/05 in seguito ad autocertificazione degli adempimenti il sindaco revocava tale ordinanza. Il presidente della Regione Marrazzo chiedeva il 7/7/05 ulteriori verifiche all'impianto chiedendo al sindaco di valutare la revoca della seconda ordinanza (che revocava la 1.). A questo punto Marrazzo imponeva altre 8 prescrizioni. Il Sindaco di Pontinia chiedeva, dopo la lettera di Marrazzo, all'Arpa Lazio il monitoraggio delle esalazioni il 20/7/05 con un telefax urgente. Difatti all'urgenza dopo oltre 3 mesi, l'Arpa Lazio rispondeva che “la nostra struttura non esegue analisi e verifiche di odori molesti”. Il 12/12/05 alcuni cittadini presentavano ricorso al Tribunale contro l'impianto di compostaggio.
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