domenica 30 novembre 2008

Tombolillo si autosospende dal PD, protesta contro la politica ambientale

IL MESSAGGERO
Consigliere provinciale e sindaco
Tombolillo shock:
si dimette dal Pd
per protesta contro
la politica ambientale

Domenica 30 Novembre 2008 di CHRISTIAN CAPUANI

Il consigliere provinciale Eligio Tombolillo si autosospende dal Partito democratico. La clamorosa e inaspettata decisione del sindaco di Pontinia arriva dopo l’ennesima assenza della Regione al tavolo ministeriale dell’istruttoria Aia-Ippc per la centrale turbogas e a seguito del via libera della commissione di valutazione d’impatto ambientale (Via) al progetto della centrale a biomasse, due impianti da realizzare nell’area industriale di Mazzocchio e che l’autorità regionale giudica tra loro compatibili. Durante l’incontro di lunedì scorso ad Aprilia tra i dodici sindaci pontini interessati alla questione delle due centrali turbogas (Campo di Carne e Mazzocchio) Tombolillo aveva già espresso forti critiche per l’atteggiamento “menefreghista” della classe politica locale sul tema energetico-ambientale.
Il primo cittadino di Pontinia ha reso nota la sua decisione con una comunicazione inviata ai rappresentanti del partito ai vari livelli - ai coordinatori comunale Feudo, provinciale Bevilacqua, regionale Morassut - e al capogruppo del Partito democratico in Consiglio provinciale (del quale Tombolillo fa parte) Domenico Guidi. «Ciò - spiega lui - perché, anche e sopratutto in veste di sindaco del Comune di Pontinia, non vedo nel Partito democratico la volontà di dichiarare né di costruire una seria politica ambientale e produttiva. In questa fase così cruciale per l’intera area pontina e per il mio Comune, preso d’assalto da industrie altamente inquinanti in fase di avanzato iter autorizzativo, non c’è stato a monte alcun confronto politico-istituzionale e gli esponenti del Pd, a parte qualche rara eccezione, non hanno mai dimostrato interesse al tema e non hanno risposto agli inviti che ho rivolto loro nel tempo per l’analisi delle problematiche connesse».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

LIBERI E fORTI.
Con il riconoscimento dello stato di dissesto del comune di Pontinia, Il sindaco farebbe bene sospendere anche tutti i responsabile del dissesto come da legge per ineleggibilità.

giorgio libralato ha detto...

Secondo il consiglio di stato il dissesto è dovuto ad errori contabili e di metodo. Anch'io ho chiesto che si faccia chiarezza e che i responsabili, una volta tanto, se non pagano almeno i danni, chiedano scusa ai cittadini.

Anonimo ha detto...

liberi e Forti
Libralato, sul dissesto hai fatto il ricorso al Tar e non hai letto la sentenza che parla del disastro del Comune di Pontinia, hai fatto di nuovo ricorso al Consiglio di Stato che ha sospeso la sentenza del Tar per la documentazione del dissesto riguardava: la relazione dei tre revisori del Comune di Pontinia, la perizia dei tre periti di Frosinone, di Rieti e di Viterbo, nominati dal presidente del Tar, che hanno confermato la relazione dei revisori, della perizia del perito nominato dal sostituto procuratore della repubblica in sede penale, dalla Guardia di finanza del ministero del tesoro "Sifip" che ha confermato la relazione dei revisori, ed infine dalla relazione ed a pg. 11 scrive"Ho rilevato, invero con preoccupazione, e sento il dovere di rappresentare, che nella motivazione della sentenza il giudice amministrativo ipotizza un atteggiamento del Comune , ritenuto illeggittimo, di tentativo di danno nel voler dichiarare il dissesto con propensione a voler effettuare servizi non indispensabili, che non si vogliono ridurre. A questo proposito va considerato che la legge attribuisce agli Enti Locali l'obbligo, e non la facoltà, di dichiarare il dissesto quando ne ricorrano gli estremi. Ritengo personalmente e sommessamente che ad un'amministrazione che vuole rispettare questo obbligo alle prime e non ancora eclatanti manifestazioni di squilibrio vada dato il riconoscimento di accorto amministratore, degno di rispetto se non proprio di coraggio, per avere scelto liberamente di provvedere alle operazioni di risanamento, certamente dolorose. in tali condizioni, ritengo che per il Comune sia doveroso opporre ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR." del Prof. Antonio Giucato (redattore della legge 142/90 e del dlgs 95/77 sulla contabilità dei Comuni) che ha confermato la relazione sul dissesto. Il Consiglio di Stato il 22 novembre 2005 ha deciso che il Comune di Pontinia è in dissesto bocciando i ricorsi di Libralato, Tombolillo, Farris, Sperlonga, Pedretti, Bilotta, Francia eccetera e di oltre 250 cittadini che ad adiuvandum hanno presentato il loro ricorso. Una volta ritornato ad essere Sindaco Tombolillo, Libralato con diversi cittadini hanno presentato ricorso per revocazione al Cosiglio di Stato, per annullare la sentenza del dissesto. Il risultato quale è stato che con la sentenza n. 5589/08 il Consiglio di Stato "....il documento in questione è successivo di oltre un anno rispetto alla decisione della quale si richiede la revocazione, così che le affermazioni in proposito si rilevano del tutto incongrue, per non dire temerarie.." Libralato sai cosa vuol dire temerario: "giudizio temerario" quello che si fa incolpando o chiamando a rispondere alcuno senza alcun fondamento;
Si provi ad immaginare un giudice che condanni le parti soccombenti nei giudizi al risarcimento dei danni derivanti da responsabilità aggravata per aver partecipato ad un processo avanzando tesi giuridiche semplicemente ravvisate come contrarie alla sua interpretazione; i risultati porterebbero ad un grave abuso della figura che si sta esaminando, sconvolgendo totalmente la ratio che sta alla base della stessa. Credo che devi fermarti perchè sul dissesto avrai sempre torto come altri che vogliono governare sapendo che sono in conflitto di interesse. Mi dispiace che il Comune di Pontinia non abbia nominato un avvocato per difendere la causa del dissesto!!
Giuseppe Anitori

giorgio libralato ha detto...

L'italiano lo conosco e so leggere le sentenze. Tanto per cominciare quelle del TAR che hanno escluso il pagamento di 9 milioni di euro che non avevano alcun fondamento e che avrebbero massacrato amministrazione e cittadini. Milioni di cui ovviamente nessuno parla e che, senza il ricorso, avremmo dovuto pagare. Capisco che sapere dal consiglio di stato che il dissesto è stato dichiarato per errore contabile o di metodo non faccia piacere a chi, nonostante l'evidenza contabile, continua a sostenerlo. So bene quello che il Signor Anitori scrive. Cioè che sul dissesto si giocano le parti di chi vuole amministrare anche senza ragione. Ma questo personalmente non m i riguarda. Non è una mia ambizione.