sabato 29 novembre 2008

restituzione di tessera elettorale

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI PONTINIA
Oggetto: restituzione di tessera elettorale
Signor Sindaco il diritto al voto popolare è stato raggiunto, così come la libertà, la dignità, la democrazia, la parità, il rispetto dei diritti civili e sociali, dopo millenni di storia umana, guerre, rivoluzioni, soprusi.
A questi diritti non bisognerebbe mai e per nessuna rinunciare altrimenti vorrebbe dire che il genere umano non è più in grado di accettare e riconoscere questi principi che andrebbero scritti con la lettera maiuscola.
Gli stessi diritti che vengono, purtroppo, quotidianamente calpestati in Italia, come nella nostra provincia, i telegiornali, le trasmissioni di intrattenimento sono diventati un bollettino di guerra e di cronaca nera, quando non sono esibizioni di falso e di vanità.
Dal raggiungimento della maggiore età ho partecipate a tante iniziative di sensibilizzazione e di difesa di questi diritti credendo nelle istituzioni e nel ruolo dei rappresentanti di queste in favore dei cittadini, in particolare di quelli più deboli.
Leggendo il parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale (l’ennesimo che grida vendetta contro la ragione e la dignità) a favore dell’ennesima aggressione del nostro territorio, contro il parere della popolazione e soprattutto contro il voto dei suoi rappresentanti, il consiglio comunale, rilasciato da chi, a parole, dichiara di voler difendere e tutelare valorizzandone economia e storia, ambiente e società, esprimo tutta la mia amarezza da chi si sente preso in giro.
Ho riscritto più volte questa lettera sostituendo ciò che penso, anzi ciò che pensiamo in tanti, anzi ribadendo ciò che Lei stesso ha dichiarato con coraggio e coerenza presso gli uffici dove siamo stati inutilmente visti i risultati, per chiedere di essere ascoltati.
Quello che pensiamo non può essere scritto per ovvi motivi.
Gli stessi motivi per i quali le riconsegno la mia tessera elettorale visto che non serve a nulla.
O meglio serve a chi ci strumentalizza, a chi usa il potere per motivi molto lontani dal mandato che noi cittadini abbiamo loro conferito.
Non faccio distinzione tra destra e sinistra o peggio il centro, né tra le coalizioni o (la parola in certi momenti diventa difficile pure da pronunciare) i partiti.
Se il mio pensiero, la mia volontà conta qualcosa chieda, per favore, a tutti coloro che glielo chiederanno di avere almeno il pudore di non venire più a Pontinia se non per chiedere scusa, né per le inaugurazioni, né tantomeno a parlare di inutili e dannose campagne elettorali a qualsiasi livello.
Abbiamo la nostra dignità, se ci volete prendere in giro, fatelo quando siete lontani da noi.
Credevo e credo nella nostra costituzione, per arrivare alla quale sono morti in milioni, anche nostri parenti.
Basta rileggere i primi cinque articoli per capire come questa viene calpestata.
Le riconsegno con dolore la mia tessera elettorale fino al momento nel quale qualcuno ci venga a chiedere scusa, ma non con le parole.
Pontinia 29 novembre 2008 Giorgio Libralato
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

5 commenti:

NO TURBOGAS! ha detto...

CIAO chè successo?
Quali diritti sono stati calpestati?
Lo sai che se riconsegni la tessera perdi tantissime possibilità di poterti far sentire?
Già aimè sono molto limitate, ma così è veramente peggio!!
Per esempio lo sai che non potresti portare più avanti l'associazione?

giorgio libralato ha detto...

L'approvazione del VIA delle biomasse dopo quella a turbogas non è abbastanza? L'espressione del consiglio comunale è stata chiara e precisa. Non sono sufficienti? A cosa serve parlare con i nostri rappresentanti a Roma se poi fanno l'esatto contrario di ciò che il territorio richiede? Non mi pare sia conforme alla costituzione, o no?

giorgio libralato ha detto...

L'approvazione del VIA delle biomasse dopo quella a turbogas non è abbastanza? L'espressione del consiglio comunale è stata chiara e precisa. Non sono sufficienti? A cosa serve parlare con i nostri rappresentanti a Roma se poi fanno l'esatto contrario di ciò che il territorio richiede? Non mi pare sia conforme alla costituzione, o no?

NO TURBOGAS! ha detto...

No non è conforme per niente! Ma quando è stata approvata la valutazione d'impatto ambientale x la biomasse?
In quale consiglio? Non ho trovato notizia alcuna! è Assurdo, l'ultimo messaggio a mezzo stampa di tombolillo diceva che era contrario a turbogas, termovalorizzatori e biomasse?!
Hai letto il mio ultimo post?

giorgio libralato ha detto...

Mi riferisco all'assessorato all'ambiente della regione Lazio che ha approvato la VIA con il parere contrario di comune e provincia. Tombolillo continua a rimanere contrario.