venerdì 25 aprile 2008

Ti ricordi Cernobyl? 26 aprile 1986

Ti ricordi Cernobyl? 26 aprile 1986
Dopo 22 anni, migliaia di morti, di malattie gravi, di ripetuti incidenti seri, di continue segnalazioni di grossi problemi di sicurezza, gli ultimi sulle centrali di produzione francese, sui danni irreversibili all’ecosistema marino con migliaia di pesci morti, dopo l’impossibilità a risolvere il problema delle scorie come sicurezza, stoccaggio e durata, dopo gli elevatissimi costi sociali si torna a parlare di nucleare. L’Italia è il paese del sole e non lo sa, era il paese del turismo e non lo sapeva, perde migliaia di posti di lavoro l’anno solo la provincia di Latina. La Germania che non è certo il paese del sole, grazie alle energie rinnovabili e naturali ogni anno crea decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, diventando, in questo senso, il primo settore che ha superato addirittura quello della costruzione delle macchine. In Italia i posti di lavoro non servono? Prevenire le malattie, diminuire i costi sociali, creare economia, ridurre il gas serra e risparmiare centinaia di migliaia di euro al mese di sanzioni? Può avere un futuro un paese che si dimostra così retrogrado nel fronte delle nuove tecnologie e della produzione di energia? Pontinia 25 aprile 2006 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Settimana di mobilitazione in occasione dell'anniversario dell'incidente alla centrale nucleare di Cernobyl del 26 aprile 1986: mai più Cernobyl, si alle energie rinnovabili, solidarietà con le popolazioni colpite dal fallout radioattivo

www.ecoage.it ENERGIA NUCLEARE INTRODUZIONE

L'energia nucleare è una fonte energetica da valutare attentamente sia negli aspetti positivi che negativi. In primo luogo è necessario comprendere il suo funzionamento. Nelle centrali nucleari l'energia scaturisce dal bombardamento dell'uranio con neutroni. Il nucleo dell'uranio si divide in due nuclei più piccoli tramite un processo detto di 'fissione nucleare' durante il quale si genera energia e altri neutroni che, a loro volta, continueranno a far dividere i nuclei di uranio dando luogo alla famosa 'reazione a catena nucleare'. Durante questo processo viene emessa radioattività ad alta intensità. Gli oggetti e i metalli esposti alle radiazioni diventano essi stessi radioattivi, ossia scorie radioattive. Le scorie dovranno essere stoccate per migliaia di anni fin quando non decade il livello di radioattività. Il grado di radioattività non consente all'uomo di avvicinarsi alle scorie e, al momento, la scienza non è in grado di distruggere le scorie radioattive o di accelerare il periodi di decadimento della radioattività.
L'uranio è la materia prima delle centrali nucleari a fissione. Una minima quantità di uranio consente di produrre un'elevata quantità energia, e a differenza del carbone o del petrolio, senza emissioni di anidride carbonica (principale causa dell'effetto serra). Non esistono stime ufficiali sull'estrazione annuale di uranio. Questi dati sono coperti dal segreto militare o dal segreto di Stato.
Fin quì i vantaggi che hanno determinato lo sviluppo dell'energia nucleare nella seconda metà del novecento.
Su altri aspetti il nucleare non trova ancora valide risposte:
• Il principale svantaggio del nucleare sono le drammatiche conseguenze in caso di incidente. L'epilogo di Chernobyl ha causato conseguenze globali e, ancora oggi, non si conosce il reale impatto sulla salute. Se da un lato le nuove centrali di ultima generazione garantiscono un livello di sicurezza elevato, dall'altro non si può fare a meno di pensare che anche la centrale di Chernobyl era stata considerata sicura a suo tempo.
• Le scorie radioattive devono essere stoccate per migliaia di anni. Nessun paese al mondo è giunto a una soluzione definitiva di stoccaggio. In Italia, nel 2003 si fermò in protesta un'intera regione italiana per impedire la realizzazione di un deposito geologico di scorie.
• La produzione di armi nucleari resta l'ultimo grande handicap. Non si può negare un legame tecnologico tra la produzione civile di energia nucleare e l'industria bellica. Nel 2004 gli USA e altri paesi occidentali fecero grande pressione sull'Iran per impedire la costruzione di una centrale nucleare civile proprio per il timore che questi impianti fossero utilizzati anche per finalità belliche. Pertanto il legame tra le due attività esiste.
• Il costo reale del nucleare. Da circa 15 anni nessun paese occidentale, salvo la Finlandia, ha messo in cantiere nuove centrali nucleari. Il nucleare comporta costi elevati fin dalla realizzazione degli impianti. Vanno poi ad aggiungersi i costi militari per garantire la sicurezza dagli attentati terroristici e i costi per smantellare la centrale nucleare al termine della sua attività. Tutti questi costi non sono sostenibili da un'industria privata. Lo Stato deve necessariamente intervenire a copertura delle spese aumentando tasse e imposte ai contribuenti. In breve, il basso costo dell'energia in bolletta potrebbe essere più che compensato dall'aggravio fiscale in termini di imposte.
• La localizzazione degli impianti nucleari. Le comunità locali sono restie ad accettare un deposito di scorie o una centrale nucleare vicino casa.

Abbiamo considerato sia i pro sia i contro dell'energia nucleare. Volendo sintetizzare il nucleare a fissione realizzato con reattori di ultima generazione è relativamente sicuro. Resta però il problema dei costi sociali e quello della localizzazione delle centrali e del deposito di scorie. Finora nessuna soluzione sembra essere stata condivisa con i cittadini del luogo destinato ad ospitare un deposito di scorie.


29/06/2006
COSTI ENERGIA NUCLEARE

Il costo variabile del nucleare appare a prima vista tra i più bassi (es. in Francia 0,015 € per chilowattora). Riprendendiamo una tabella comparativa del 2003 per rendere meglio l'idea:
• 0,02 € centrali idroelettriche esistenti
• 0,02 € carbone
• 0,03 € nucleare
• 0,04 € gas
• 0,05 € biogas
• 0,07 € geotermico
• 0,07 € eolico
• 0,07 € nuove centrali idroelettriche
• 0,12 € celle a combustibile
• 0,57 € fotovoltaico
(dati costo medio KWora in euro)
Il costo variabile dell'energia nucleare può trarre in inganno poiché non include l'intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine smantellare una centrale nucleare. Analizzando complessivamente il sistema energetico, ovvero partendo dalla costruzione delle centrali sino anche alla complessa gestione dei rifiuti, si riscontra un notevole incremento nei costi sociali e una scarsa convenienza economica sociale. Questi i principali handicap:
• Una centrale nucleare necessita un lungo periodo di tempo per essere costruita (in media 10 anni). In questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti i costi oppurtunità, ossia le perdite "potenziali" pari al tasso di interesse perso se i fondi fossero stati depositati in banca o occupati in altre attività economiche.
• Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto per l'intero occidente. Soltanto gli Usa, dopo oltre 25 anni di studi, hanno realizzato una soluzione definitiva realizzando un deposito in profondità (geologico) in cui stoccare le scorie radioattive. Il deposito negli Usa sarà dedicato solo alle scorie di II grado mentre resta ancora incerto il destino delle scorie di III grado (ad alta radioattività) stoccate temporaneamente all'interno delle centrali nucleari.
• Al termine del ciclo di vita della centrale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifica del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive.

Esempio. per costruire la centrale nucleare Usa di Maine Yankee negli anni '60 sono stati investiti 231 milioni di dollari correnti. Recentemente questa centrale ha terminato il suo ciclo produttivo e per smantellarla sono stati allocati 635 milioni di dollari correnti.

Soltanto per smantellare le quattro centrali nucleari italiane l'International Energy Agency ha stimato un costo pari a 2 miliardi di dollari.
In conclusione
Il nucleare è stato presentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo. In realtà i suoi costi "nascosti" (sostenuti dallo Stato tramite tasse e imposte) sono ancora troppo alti se paragonati alle normali centrali termoelettriche (gas o carbone). Per individuare un quadro completo dei costi è necessario allargare la visione all'intero ciclo di produzione e non soffermarsi sui singoli aspetti. Solo in questo modo si riesce a comprendere il reale costo sociale che la società dovrà pagare per avere l'energia nucleare.
Va comunque considerato che l'antieconomicità del nucleare è soltanto un aspetto dell'analisi politica. Il ritorno al nucleare può essere giustificabile per ridurre la dipendenza delle economie occidentali dall'import di petrolio, gas e carbone. La capacità di una nazione di far fronte al proprio fabbisogno energetico interno rappresenta un obiettivo politico e strategico per difendere la propria economia nazionale dagli shock esterni. Soltanto in questi casi, e in questi termini, il ritorno al nucleare può essere considerato come una scelta razionale da intraprendere.




NUCLEARE: USA; GOVERNATORE UTAH DICE NO A SCORIE ITALIANE
(ANSA) - WASHINGTON, 24 APR - Il governatore dello Utah, Jon Huntsman, ha annunciato la decisione di bloccare un piano di smaltimento che prevede l'arrivo nello stato dell'Ovest degli Usa di migliaia di tonnellate di rifiuti nucleari provenienti dall'Italia. ''Come ho piu' volte ribadito, lo Utah non puo' essere la discarica del mondo'', ha detto Huntsman, che fino a ora aveva lasciato al governo federale il compito di decidere sullo smaltimento delle scorie italiane. ''Il nostro paese - ha aggiunto il governatore - ha uno spazio limitato anche per le scorie prodotte a livello domestico e occorre una legge federale per impedire l'importazione di quelle straniere''. Una societa' specializzata americana, Energy Solutions, ha presentato nei mesi scorsi alla U.S.Nuclear Regulatory Commission (l'agenzia federale che vigila sulle attivita' nucleari) una richiesta di licenza per importare circa 20.000 tonnellate di ''materiale potenzialmente contaminato dall'Italia'', aggiungendo di essere pronta a esportare di nuovo verso l'Italia eventuali materiali che si rivelassero fuori dagli standard previsti dalla legge americana. Dopo il trattamento, circa l'8% delle scorie, pari a 1.600 tonnellate, era destinato a venir stoccato nel deserto dello Utah. L'iniziativa di Energy Solutions ha gia' suscitato proteste di ambientalisti e interrogazioni e petizioni in vari stati interessati (South Carolina, Tennessee e Utah) e nel Congresso di Washington. Secondo la richiesta di importazione presentata alle autorita' federali da Energy Solutions, si tratta di ''20.000 tonnellate di materiale contaminato radioattivamente che include metalli, grafite, legno, carta, plastiche, resine''. ''Le fonti di questo materiale - afferma la richiesta iniziale, che risale al 14 settembre 2007 - non sono pienamente conosciute al momento di questa richiesta, ma saranno limitate a strutture italiane autorizzate a usare e possedere materiale radioattivo''. Negli allegati alla domanda, vengono indicati come luogo di provenienza otto siti italiani: Trino, Caorso, Garigliano, Latina, Saluggia, Bosco Marengo, Casaccia e Trisaia. (ANSA). BM
24/04/2008 19:12
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CERNOBYL:GREENPEACE,DOPO 22 ANNI ANCORA PROBLEMI DA NUCLEARE
(ANSA) - ROMA, 24 APR - ''In occasione del ventiduesimo anniversario del disastro di Cernobyl, la lezione non e' ancora stata recepita''. Cosi' Greenpeace in un comunicato interviene sui problemi che derivano dalle centrali atomiche. ''In Spagna - si legge nella nota - l'industria nucleare ha provato a insabbiare un grave incidente, mentre in Finlandia e in Francia si registrano ritardi e seri problemi tecnici nella costruzione dei nuovi reattori Epr. Intanto, dopo le proteste, la compagnia slovacca Slovenske Elektrarne, controllata al 66% da Enel, ha comunicato di rinunciare al finanziamento di 800 mln di euro per il completamento dei due vecchi reattori sovietici a Mochovce, in Slovacchia''. ''Greenpeace - prosegue - ha rivelato lo scorso 5 aprile che un incidente alla centrale Asco I in Spagna ha causato una contaminazione radioattiva della popolazione che vive attorno alla centrale. Il gestore dell'impianto Iberdrola Endesa (controllata da Enel al 67%) ha nascosto per quattro mesi l'accaduto. Dopo che Greenpeace ha pubblicato i dettagli dell'incidente, l'agenzia di sicurezza nucleare spagnola ha ammesso che l'entita' era superiore di cento volte a quanto dichiarato inizialmente''. ''Il nucleare - conclude Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace - rimane un esperimento fallito del ventesimo secolo che non potra' in alcun modo soddisfare il fabbisogno futuro di energia o aiutare a contenere i cambiamenti climatici''.(ANSA). I20
24/04/2008 18:31
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CERNOBYL: LEGAMBIENTE IN PIAZZE ITALIANE RICORDA DISASTRO
(ANSA) - ROMA, 24 APR - Laboratori, punti informazione, convegni, testimonianze, presentazioni di libri e proiezioni di film per non dimenticare il disastro di Cernobyl, per ribadire il no al nucleare in Italia e per dire si' alle fonti rinnovabili, considerate una ''reale soluzione contro l'effetto serra''. Sono le iniziative organizzate da Legambiente in occasione del 22/o anniversario dell'incidente di Cernobyl (il 26 aprile 1986) in tutta Italia e che anticipano la ''Marcia per il clima'', una grande mobilitazione per fermare l'effetto serra in programma il 7 giugno a Milano, alla quale hanno gia' aderito oltre 30 associazioni. ''Dopo oltre vent'anni - ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - e' necessario tenere viva l'attenzione su un evento che allora ha scosso fortemente l' opinione pubblica, e che per milioni di persone che vivono tutt' oggi gli effetti di quella tragedia e' purtroppo ancora una realta'. Per questo saremo nelle piazze italiane a sfatare i tanti luoghi comuni sul nucleare che in questi ultimi tempi i nostalgici dell'atomo portano a sostegno per costruire nuove centrali in Italia''. Tra gli appuntamenti in programma, Legambiente segnala in Lombardia tre giornate ricche di informazione sull'energia pulita domani a Milano e il 26 e il 27 aprile a Cassano Magnago (Varese) e a Vigevano (Pavia), dove saranno allestiti gli stand delle fonti rinnovabili. In Toscana saranno allestiti ''sportelli energia'' nelle piazze di Prato, Firenze, Cappannori (Lucca), Lunigiana (Massa), Siena, Bibbiena (Arezzo), Faglia (Pisa) e nel centro Fonti Rinnovabili di Legambiente nel Parco della Maremma a Rispescia (Grosseto). Iniziative sono previste anche in altre regioni, tra cui Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. (ANSA). Y95-GU
24/04/2008 13:24
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CERNOBYL: 22 ANNI DOPO UN LIBRO RICORDA,PARLANO PROTAGONISTI
(ANSA) - CATANZARO, 24 APR - La casa editrice Infinito, con il patrocinio di Legambiente, presenta ''Ti ricordi Cernobyl?'', a cura di Lucia Venturi con prefazione di Roberto Della Seta. la notte del 26 aprile 1986. Un incidente alla centrale nucleare di Cernobyl causa il peggiore disastro della storia civile contemporanea. Il fall-out radioattivo coinvolge intere regioni tra Bielorussia, Ucraina e Russia e piu' di sei milioni di persone. In molte aree, soprattutto in Bielorussia, la popolazione vive ancora a livelli di radioattivita' esorbitanti. La centrale di Cernobyl non e' piu' attiva dal dicembre 2000, ma non e' stato realizzato alcun intervento di messa in sicurezza e il sarcofago che copre i resti del reattore presenta gravi segni di cedimento. Il problema delle risorse energetiche rimane attuale, nel dilemma tra nucleare e fonti rinnovabili ed il libro, attraverso racconti di storie vissute, vuole porre l'accento sulla necessita' di non dimenticare una tragedia che e' vissuta quotidianamente da tante persone - a cominciare dai bambini, tra le principali vittime - e vuole indicare una strada diversa per il futuro dell'energia. La curatrice, Lucia Venturi, e' una biologa e dal 1986 fa parte di Legambiente. Dal 1992 e' responsabile scientifico nazionale dell'associazione e coordina i programmi delle campagne di analisi e informazione sull'inquinamento (Goletta Verde, Treno Verde, Operazione Fiumi).(ANSA). VF
24/04/2008 12:07
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