mercoledì 23 aprile 2008

acqua pubblica e il finanziamento di 114,5 milioni di €

FINANZIAMENTO 114,5 MILIONI

1 - Perché i Comuni prima dovrebbero sottoscrivere un impegno ufficiale sul finanziamento e, forse, solo dopo leggere con attenzione l´intera copia del contratto con le condizioni, e le sue ripercussioni sulla convenzione di gestione
modificata (il contratto firmato con Acqualatina)? Quale avveduto socio o quale buon padre di famiglia firmerebbe un contratto sconosciuto nei termini sapendo di essere certo di essere condannato all´adempimento di quel contratto così come firmato.

2 - Sul finanziamento sono state fornite in vari tempi dall´ATO e dalla Banca notizie diverse tra loro.
Garanzie si, no, si.

3 - La legge punisce chi, per esempio nella collocazione di azioni, per indurre a sottoscrivere il contratto fornisce ai sottoscrittori notizie approssimative e non quelle esatte, derivabili solo dal fornire in tempi congrui la copia del contratto, di tempo ve ne è stato.

4 - Il sindaco dovrebbe avere mandato dal suo consiglio comunale se l´adesione al contratto di finanziamento coinvolgesse la situazione patrimoniale del comune, tra l´altro previsto dal capitolo 17 del disciplinare.

5 - Due soci sottoscrivono un contratto. Uno solo dei soci ne conosce le esatte condizioni. Solo e unicamente questo socio lo fa analizzare, al costo di 545 mila euro e la spesa la divide con l´altro socio. Si può essere certi della fedeltà
del socio ed accettare il contratto "sic et simpliciter" senza valutarlo in proprio? E se il socio non fosse corretto e tendesse al suo proprio vantaggio? Non sarebbe obbligatorio e prudente da parte dei comuni valutare, e far relazionare per iscritto da loro esperti, le condizioni e i termini del contratto? Se i sindaci sottoscrivono un finanziamento gravoso senza sapere, quindi senza capire, e senza avere una propria relazione giustificativa scritta sull´opportunità a sottoscrivere che li esoneri, dovrebbero accettare di sottoscrivere anche la condizione di pagare in proprio le eventuali passività che si dovessero dispiegare nel tempo e che si sarebbero potute conoscere prima.

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