L'impronta dell'acqua
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Settanta litri per una mela, 140 per due tazzine di caffè, 1.760 per un litro di latte. Uno studio olandese sul consumo d'acqua per la produzione di beni e servizi conferma il peso delle attività umane sulla disponibilità di questa risorsa/ Scarica lo studio (Pdf) http://www.waterfootprint.org/Reports/Hoekstra_and_Chapagain_2007.pdf
di SERENELLA VISCA
Vi siete mai domandati quanta acqua serve per produrre una mela, un bicchiere di vino o un chilo di orzo? La risposta, sorprendente, emerge da una ricerca condotta nei Paesi Bassi: una mela di 100gr di peso ha un impiego d’acqua di 70 litri, due tazzine di caffè 140, un bicchiere di vino 120, un litro di latte 1.760.
Lo studio ‘Water footprint of nation: Water use by people as a function of their consumption pattern’, pubblicato sul sito web www.waterfootprint.org gestito dall’Università di Twente, dà la possibilità ai consumatori di scoprire cosa è nascosto dietro alle normali abitudini di consumo.
«La nostra ricerca dimostra che la maggior parte delle persone non sono consapevoli di quanto l'acqua che utilizzano» commenta un portavoce del Consiglio per l’acqua britannico all’Independent.
Secondo la ricerca l’utilizzo di acqua cresce con la produzione di cereali e carne: un chilo di orzo ne impiega 1.300 litri, mentre produrre industrialmente un chilo di carne bovina costa alla terra 15.500 litri. Meno ‘pesanti’ le impronte lasciate dalla produzione delle carni bianche come il pollo: un chilo utilizza solo 3.900 litri di acqua.
Hoekstra e Chapagain, autori dello studio, hanno anche stilato una classifica mondiale dei paesi in relazione al loro consumo d’acqua. I primi in classifica sono gli Usa con un consumo medio di 2.500 metri cubi di acqua e l’Italia al secondo posto con un consumo medio poco lontano da quello americano. Il consumo globale si avvicina intorno ai 1.240 mc di acqua.
I calcoli sono piuttosto complicati ma, se diffusi nel modo corretto, potrebbero essere di grande aiuto per un corretto uso dell’acqua per i consumi quotidiani sia delle persone che delle catene produttive di beni e servizi.
PER SAPERNE DI PIù
Il concetto di water footprint, l’impronta idrica, indica la quantità di acqua che è stata utilizzata per la fabbricazione dei prodotti acquistati. Merci comuni come i generi alimentari, abbigliamento, articoli di cancelleria, materiale elettrico sono valutate in base al consumo di acqua che è stato necessario impiegare per la produzione e il trasporto. L’impronta mostra quindi quanto un determinato prodotto è costato alla terra.
I quattro i maggiori fattori che determinano l’impronta idrica di una nazione sono: il totale dei consumi in relazione al Pil, lo stile dei consumi, il cambiamento climatico e le pratiche agricole.
22 aprile 2008
martedì 22 aprile 2008
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