Oggetto: pareri AIA sbagliati possibili sanzioni UE
In tema di ambiente sembra stiano per arrivare le ennesime sanzioni per l’Italia che già deteneva incontrastato un triste record europeo che costa ai cittadini in termine di salute, di turismo e anche economico.
Non ci voleva un mago per capire che una serie di procedimenti adottati tra il 1999 e il 2005 di autorizzazione di impianti non fossero regolari e perfetti, né secondo la normativa italiana, né tanto meno per quella europea.
Basta vedere quella della centrale a turbogas di Aprilia di cui si scoprono documentazione sbagliata, non aggiornata oppure incompleta.
Si può passare alla valutazione di impatto ambientale di quella della centrale a turbogas di Pontinia, tuttora in corso l’AIA, per scoprire una serie di errori, se non di inadempienze.
La centrale a biomasse di Pontinia poi è stata fermata in conferenza di servizi perché un cittadino ha segnalato una serie di errori, carenze e valutazioni e documenti sbagliati e/o superficiali che l’amministrazione provinciale di Latina ha colto in pieno.
Sarebbe bastata un’attenta valutazione da parte dell’allora amministrazione comunale di destra di Pontinia per respingere un progetto inadatto.
Sempre sulla centrale a turbogas di Pontinia è necessario che coloro che desiderano contrastarne la realizzazione propongano osservazioni, suggerimenti e segnalazioni di errori nella procedura, di vincoli e leggi che non sarebbero state rispettati.
In questo momento chi ha a cuore la tutela ambientale ed economica, quella sociale e produttiva, della salute come delle risorse deve dare il suo contributo all’amministrazione comunale che si è attivata contro il progetto.
Altrimenti si rischia di ritrovarci con l’ennesima sbagliata servitù sul territorio.
Per esempio, in tema di vincoli e prescrizioni, dopo l’approvazione del decreto di valutazione di impatto ambientale da parte dei ministri di An (Matteoli) e Udc (Bottiglione) del 5 dicembre 2005 sono stati introdotti i vincoli del PAI, del PTPR, oltre alla normativa comunale sull’inquinamento acustico.
Ma la stessa VIA del 2005 contiene alcuni errori per esempio i pareri della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Lazio, non tengono conto delle opere di supporto alla centrale che interessano l’area dei Gricilli o Laghi del Vescovo zona SIC – ZPS.
Bene sta facendo l’amministrazione comunale che ha incaricato uno specialista del settore il professore e ingegnere Claudio Alimonti, quale commissario in seno alla procedura AIA, ma anche a redigere ulteriori prescrizioni contrarie alla realizzazione del progetto.
Sempre l’amministrazione comunale sembra intenzionata ad esprimere parere di incompatibilità ambientale per la presenza di 2 stabilimenti soggetti alle prescrizione del Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, come già ha fatto il comune di Aprilia.
Intanto il comitato contrario alla realizzazione di questi progetti invisi alla cittadinanza ed amministrazione si è riunito nuovamente inviando ulteriore documentazione a supporto dell’amministrazione, nella speranza che anche altri cittadini e associazioni ne seguano l’esempio collaborativo e propositivo.
Pontinia 24 aprile 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
ENERGIA: MINISTERO AMBIENTE,NESSUN COLPO DI MANO SU CENTRALI
(ANSA) - ROMA, 23 APR - ''Non esiste alcun 'colpo di mano' tentato dal ministro dell'Ambiente per alcuna centrale''. Lo afferma lo stesso ministero in una nota in merito a notizie di stampa secondo le quali il ministro Pecoraro Scanio avrebbe messo ''sotto scacco'' 38 centrali per questioni legate all'autorizzazione integrata ambientale (Aia). Nessun colpo di mano - spiega il ministero nella nota - ''semplicemente perche' la decisione su eventuali riesami relativi alle autorizzazioni Aia per le oltre 30 centrali che furono autorizzate dal ministero per lo Sviluppo Economico tra il 1999 e il 2005 - ossia nel periodo intercorrente tra l'emanazione della Direttiva Comunitaria 96/61 e la legge italiana di recepimento - spetta come e' noto allo stesso ministero per lo Sviluppo Economico''. ''Peraltro - prosegue il ministero dell'Ambiente - anche nel caso in cui tale ministero si pronunciasse a favore di un riesame, non vi sarebbe alcuna sospensione o revoca del titolo autorizzativo, bensi' un semplice adeguamento agli obblighi comunitari derivanti dalla Direttiva e dalla legge successiva di recepimento''. ''Da circa un anno, il ministero dell'Ambiente - si legge ancora nella nota - ha segnalato al ministero dello Sviluppo Economico che le autorizzazioni rilasciate tra il 1999 e il 2005 non paiono in genere contenere tutti gli elementi richiesti dalla Direttiva. Questo potrebbe concretamente aprire la strada all'apertura di infrazioni europee nei confronti dell'Italia. Per questo, concordando sulla necessita' di approfondire la materia, il ministero dello Sviluppo Economico ha da tempo avviato una ricognizione caso per caso della questione''. ''Non esiste dunque - conclude il ministero dell'Ambiente - alcun 'colpo di mano' da parte del ministro Pecoraro e nessun blocco delle attivita' si produrrebbe da un eventuale riesame delle autorizzazioni Aia per il quale, comunque, ogni decisione dovra' essere assunta dal ministero dello Sviluppo Economico''. (ANSA). COM-GU
23/04/2008 19:08
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giovedì 24 aprile 2008
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