domenica 30 settembre 2012

Pontinia dopo centrali a biomasse, turbogas, fotovoltaico il biogas?


La gestione dei rifiuti nel comune di Pontinia è la nuova emergenza dopo dissesto, Trasco, centrali a biomasse e a turbogas, mega centro commerciale di Mesa finora solo nella mente di qualcuno. Tutti ricordiamo il più grande interramento di fusti tossici nell'area di Mazzocchio della storia d'Italia, oggetto della commissione antimafia, il sequestro di fanghi pericolosi sull'Ufente con l'interrogazione parlamentare seguita da 4 solleciti, le discariche abusive con diossina, eternit ed altro di un anno fa, con sequestro della gdf e arresto di 3 persone con associazione a delinquere. Poi la numerose discariche e i roghi, quello di 5 anni della Sep 2 che trattava rifiuti di vario genere con selezione e riciclo (con la chiusura dell'attività dopo il rogo doloso) e del luglio scorso dell'impianto di compostaggio chiuso esattamente un anno fa e mai riaperto. Adesso è la volta della centrale a biogas che trova tutti d'accordo, amministrazioni, agricoltori, confinanti, cittadini, associazioni ambientaliste. Quindi l'umido non sarebbe più conferito al contestato impianto di compostaggio della Sep (che ancora non riesce ad aprire per le varie difficoltà tecniche ed amministrative secondo le cronache) bensì alla centrale a biogas, sempre di Mazzocchio. Ma davvero le centrali a biogas sono la soluzione? Sembrerebbe che in Germania (di solito più affidabile sugli impianti del nostro paese) si siano succeduti fior di incidenti nelle centrali a biogas (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2012/09/il-disastro-delle-centrali-biogas-cosa.html). Uno dei punti critici è proprio l'alta infiammabilità delle sostanze prodotte. Ricordiamo che la centrale a biomasse e quella a turbogas hanno avuto gli ostacoli maggiori dalla variante urbanistica del comunale di Pontinia che assoggetta la realizzazione, modifica, trasformazione di insediamenti nuovi o esistenti alla compatibilità con il rischio esistente di 2 impianti soggetti alla direttiva Seveso. E la nuova attività sembra appunto che sia compresa al punto 4 - nell'allegato A con riferimento (articolo 5, comma 2) della direttiva Seveso per gli impianti a rischio di incidente rilevante sono individuati “Stabilimenti per la produzione, la trasformazione o il trattamento di gas energetici, per esempio gas di petrolio liquefatto, gas naturale liquefatto e gas naturale di sintesi.” (vedere DECRETO LEGISLATIVO 17 AGOSTO 1999, N.334 Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose, (Supp. ordinario n. 177/L alla “Gazzetta Ufficiale” n. 228 del 28 settembre 1999 - Serie generale). Testo coordinato ed aggiornato al D.Lgs. 21 settembre 2005, n. 238 (Supp. ordinario n. 189 alla “Gazzetta Ufficiale” n. 271 del 21 novembre 2005), di attuazione della direttiva 2003/105/CE che modifica la direttiva 96/82/CE sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/rischio/ri_testo_coordinato_334_238.pdf ). Ovviamente se l'autorizzazione rilasciata dalla provincia di Latina alla centrale a biogas (vedere http://pontiniaecologia.blogspot.it/2012/08/pontinia-arriva-la-centrale-biogas.html ) nell'area del consorzio di Mazzocchio non contiene il parere di compatibilità territoriale e ambientale relativo al rischio della direttiva Seveso questa potrebbe essere illegittima.

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