Comani, la risposta del ministro della Difesa
Scritto da Michele Marangon Venerdì 14 Settembre 2012 17:19Questo articolo e' stato letto: 62 volte
ECONOMIA E FINANZA : LATINA
La risposta del ministero della Difesa all'interrogazione dei parlamentari del Pd sull'ipotesi di trasloco della scuola di volo sembra chiudere le porte ad ogni possibilità di rimuovere l'ostacolo militare alla realizzazione di uno scalo civile a Latina. Il ministro Di Paola è netto, avendo certamente acquisito dati di prima mano.
Tuttavia, la spending review che interesserà anche l'Arma azzurra tiene in considerazione diverse ipotesi, tra cui quella di accorpare Latina ad un'altra sede operativa. Allo stato attuale nulla di tutto ciò sarebbe previsto: notizia nefasta per chi aveva sostenuto la necessità di aprire un tavolo con la finalità di rilanciare Latina per lo scalo civile e commerciale. Resta tuttavia aperto il canale politico, se davvero la classe dirigente pontina crederà nel progetto, teso alla ricerca di un reale confronto con il ministro Passera per il piano aeroporti, e in contemporanea con lo Stato maggiore, affinchè si valutino eventuali coabitazioni, come già accordato tre lustri fa, quando il traffico militare era di gran lunga superiore a quello attuale. Ecco, dunque, la risposta del ministero della Difesa: «Attualmente l'Aeronautica militare non ha nessun piano operativo circa la dislocazione delle attività addestrative svolte sul 70esimo Stormo presso altre sedi; nel breve medio termine (2013-2020) è difficilmente perseguibile accorpare l'attuale addestramento svolto su velivoli ad ala fissa per l'evidente incompatibilità in termini di prestazioni tra i velivoli attualmente impiegati (elica-SF260 e jet-MB339). Recentemente - spiega Di Paola - la Forza armata ha altresì rinnovato l'interesse strategico sull'aeroporto con forti investimenti, destinando nuovi sistemi di simulazione al volo al fine di migliorare gli standard addestrativi dei propri piloti. In ogni caso, non risulta che sia diminuito l'interesse per la realizzazione della nuova infrastruttura aeroportuale di Viterbo, che, appare il caso di ricordare, fu selezionata da una apposita Commissione nominata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti pro-tempore. I lavori di detta Commissione - ricorda il Ministro - furono resi pubblici alla fine del 2007 dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel corso di una conferenza stampa, tenutasi presso lo stesso Ministero alla presenza anche del Presidente della regione Lazio pro-tempore. Dalla relazione finale si evinceva che l'aeroporto di Latina non risultava essere idoneo all'uso civile e/o promiscuo, civile-militare, perché non rispondeva pienamente ai criteri di compatibilità territoriale, di compatibilità aerea e di compatibilità economico-finanziaria». Resta aperta anche l'ipotesi di Viterbo quale terzo scalo, pur essendo stata contestata e in qualche modo sconfessata per via degli eccessivi costi delle inftrastrutture.
M.M.
M.M.
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