mercoledì 26 novembre 2014

discarica Borgo Montello Operazione "Ever green II" a Latina, 7 nuovi arresti

Sequestrate anche le quote societarie Indeco. http://www.latinapress.it/cronaca-latina-provincia/notizie-cronaca/cronaca-latina/13658-operazioneevergreen-ii-a-latina7-nuovi-arresti
Si allarga l'inchiesta sulla gestione della discarica di Borgo Montello. Alle prime luci dell'alba, su delega del sostituto procuratore Luigia Spinelli, la squadra mobile della questura di Latina ha eseguito altre sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Giuseppe Cario. L'operazione, denominata Ever Green II, fa seguito agli arresti dello scorso 16 ottobre quando finirono in manette altre 6 persone per peculato, ordinanze poi annullate dal Riesame. I reati contestati dall'autorità giudiziaria vanno dal falso ideologico alla frode in pubbliche forniture passando per la truffa aggravata nei confronti degli enti pubblici territoriali, ovvero i comuni pontini che hanno conferito i rifiuti nella discarica di Borgo Montello, gestita dalla Indeco. Questa volta i provvedimenti del Gip sono stati notificati sei a Milano e uno a Latina a tutti i componenti della famiglia Grossi del gruppo Green Holding, che ha dato appunto il nome all'operazione. Parliamo di Paola, Simona e di nuovo di Andrea Grossi, figli di Giuseppe noto come il "re delle bonifiche" e di sua moglie Marina Cremonesi. Poi ci sono Ernesto D'Aprano, Paolo Titta e Vincenzo Cinini, rispettivamente direttore della Indeco e membri del consiglio d'amministrazione della Green Holding. L'accusa principale per tutti è quella di aver gonfiato a dismisura le fatturazioni motivo per cui sono state sequestrate in questa seconda operazione anche le quote societarie della Indeco. Secondo le indagini della Squadra Mobile il meccanismo truffaldino era piuttosto articolato ed era stato messo appunto con la complicità degli amministratori di un'altra società del gruppo industriale, la Alfa Alfa, riconducibile ancora una volta alla famiglia Grossi in maniera tale da indurre la Regione Lazio in errore nella determinazione della tariffa d'ingresso del rifiuto in discarica. Il sistema ha quindi portato ad un'amplificazione fittizia dei costi a carico dei comuni conferenti. Le ordinanze di custodia cautelare hanno fatto seguito a tutta una serie di perquisizioni durante le quali sono stati sequestrati documenti tramite i quali sono poi stati accertati gli illeciti. Parallelamente, la polizia giudiziaria si è occupata di acquisire presso la Regione Lazio le polizze fideiussorie dovute da Indeco a tutela degli impegni finanziari riguardanti la gestione post-mortem del Bacino S4. Lazio Tv

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