Per questo giovedì hanno presentato l’ennesimo esposto in Procura, nel quale hanno ricordato non solo l’incidente di lunedì 28, ma anche il poderoso incendio avvenuto nell’agosto 2012 – esso stesso oggetto di precedente esposto – “che ha messo a grave rischio l’incolumità dei molti Abitanti della zona circostante per ben cinque giorni, prima che i Vigili del Fuoco riuscissero a domare le alte fiamme e il denso fumo”, si legge nell’atto.
Sebbene la Procura di Latina abbia rubricato un procedimento penale, anche a seguito delle indagini del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, ad oggi – ricordano i cittadini nell’esposto – “non risultano effettuati interventi sostanziali da parte delle Autorità preposte volti alla risoluzione tecnica delle emissioni maleodoranti, del rilascio di materiali polverosi che si depositano con evidenza su balconi e terrazzi e, soprattutto, volti alla prevenzione di gravissimi incidenti, finanche mortali”.
E ancora: “In considerazione della poca o nulla attenzione prestata alle civili istanze dei cittadini, si chiede a tutti gli Enti ed alle Autorità, per quanto di loro competenza, di eseguire i debiti controlli per quanto riguarda l’attività della Kyklos, la salubrità dell’aria e delle falde acquifere”. In particolare viene chiesto: un piano di emergenza/evacuazione in caso di incidente, di qualsivoglia natura, concordato con la popolazione; certificazione ufficiale della non pericolosità per la salute pubblica riguardo l’abitabilità della vasta area circostante l’impianto interessata dai miasmi; monitoraggio continuo dell’impatto odorigeno, tramite posizionamento di “nasi elettronici”, i cui risultati siano a disposizione della popolazione; monitoraggio delle acque/falde mediante analisi approfondite, i cui risultati siano resi pubblici; attuazione delle modifiche d’impianto da tempo concordate con la Kyklos e con il Comune di Aprilia, affinché alcuni processi avvengano al chiuso e si abbattano anche i persistenti rumori notturni che disturbano la popolazione”.
Tra l’altro, è ancora pendente al Tar del Lazio il ricorso n. 447/13 – presentato dal Comune di Nettuno – riguardante l’annullamento dell’Autorizzazione Unica n.28930 del 28/03/2013 rilasciata alla Kyklos per variante sostanziale dell’Impianto di trattamento e recupero rifiuti e per la produzione di energia. “Il paventato raddoppio con l’inserimento di una centrale biogas non fa altro che presagire l’ulteriore aggravarsi dei disagi”, conclude l’esposto. http://www.h24notizie.com/news/2014/08/02/esposto-procura-contro-cattivi-odori-alla-kyklos/
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