mercoledì 9 luglio 2014

Pontinia richiesta modifica regolamento centrale a biomasse e biogas

Premessa

Il forte aumento di casi di malattie nel comune di Pontinia che potrebbero essere stati causati dall'aumento dell'inquinamento;
le motivazioni che hanno indotto il comune di Pontinia ad esprimere parere contrario per motivi di precauzione sanitaria a causa delle stesse malattie (vedere parere del sindaco Tombolillo emesso nella conferenza dei servizi per l'esame della centrale a biomasse in località Mazzocchio);
il comune di Pontinia ha compromesso oltre il 3% del terreno agricolo con impianti fotovoltaici a terra, stravolgendo l'indirizzo agricolo di qualità dell'economia locale, favorendo il consumo del territorio, l'impoverimento produttivo, il dilavamento e l'alluvionabilità del suolo;
l'appello della Coldiretti Marche contro la speculazione sia dei prodotti agricoli , che dei terreni per le colture dedicate anziché al naturale consumo umano o animale viene utilizzato, stravolgendo la natura, per speculazioni energetiche,
la partecipazione del comune di Pontinia attiva al dibattito tra numerosi comuni della zona e la successiva delibera del comune di Maenza, con precisi impegni delle stesse amministrazioni (Maenza, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca, Sonnino),
la delibera del comune di Maenza e la discussione aperta ai cittadini e alle associazioni,
le numerosi indagini della magistratura sulle ecomafie spesso legate a impianti a biogas e biomasse,
l'opposizione del comune di Pontinia alle centrali a biomasse e conseguenti emissioni cancerogene nelle varie conferenze (presso provincia di Latina, regione Lazio, ministeri della salute, dello sviluppo economiche, dell'ambiente, la segreteria della presidenza del consiglio dei ministri), i ricorsi al TAR contro le medesime emissioni cancerogene,
l'attuale capacità produttiva italiana di 2 volte i consumi di punta e di 3 volte i consumi medi italiani,
l'impossibilità di reperire le biomasse in provincia di Latina, secondo il relativo piano energetico, e nel Lazio, secondo lo studio Enea propedeutico al piano energetico regionale alla capacità di alimentare tutte le centrali progettate in provincia di Latina per alimentare biogas e biomasse,
preso atto del convegno organizzato nell'aula consiliare dove sono state spiegate da una parte i danni alle colture del comune di Pontinia delle centrali a biogas e biomasse e del digestato, i danni alla saluta umana e animale,
avrebbero consigliato una proposta di partecipazione alle associazioni e ai cittadini, fortemente preoccupati per il degrado ambientale e il conseguente aumento delle malattie derivanti da inquinamento.
Pur comprendendo la necessità, condivisa, di regolamentare il settore e di impedire ulteriore consumo del territorio, speculazioni e smaltimento di rifiuti anche speciali, ci saremmo aspettati un documento che riprendesse, per coerenza, la posizione del comune di Pontinia presso i vari Enti e Tribunali con almeno l'obbligo di:
  • produrre fideiussione bancaria;
  • consentire solo impianti per autoconsumo e autoproduzione aziendale;
  • impedire lo spandimento digestato sui terreni;
  • pretendere la valutazione di impatto ambientale in base alle sentenze e alle direttive europee che, se vengono invocate in giudizio in favore della salute, a maggior ragione dovrebbero normare tali attività;
  • impedire ulteriore consumo del suolo

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