sabato 26 luglio 2014

Pontinia le indagini sulla falsa via Francigena, la sparizione dei progetti annunciati, difesa del posto di lavoro, la Sapa, corridoio tirrenico, accesso negato ai disabili alla spiaggia

nella pagina di Pontinia de Il settimanale di Latina da oggi in edicola si parla di Pontinia le indagini sulla falsa via Francigena, la contestata pista ciclabile sul lungo Linea, centinaia di migliaia di € sprecati, la sparizione dei  tanti progetti annunciati anche nel programma elettorale della lista per Tombolillo sindaco, difesa del posto di lavoro, la Sapa dopo Maurizio Landini e la Fiom, l'assurdo e insostenibile progetto del corridoio tirrenico meridionale autostrada Roma Latina, le iniziative locali, accesso negato ai disabili alla spiaggia di Sabaudia da un'amministrazione poco sensibile
questo l'articolo della scorsa settimana
Pontinia la crisi del lavoro la Sapa nella ribalta nazionale con Maurizio Landini Fiom
I sindaci del comprensorio (Eligio Tombolillo di Pontinia, Angelo Delogu di Priverno, Claudio Sperduti di Maenza, Luciano de Angelis di Sonnino, ma anche di Prossedi, Roccasecca) hanno assicurato spesso la loro presenza e la loro voce unita al grido di dolore dei dipendenti che, in base alle decisioni della ditta Sapa nel comprensorio di Mazzocchio, rischiano di perdere il posto di lavoro. Proteste clamorose come il blocco della SR 156 dei Monti Lepini, occupazioni e sit in hanno richiamato anche l'unico simbolo italiano della difesa del posto e della dignità del lavoro: Maurizio Landini della Fiom. Landini presente nell'assemblea del 18 venerdì che continua con la notte bianca in difesa del posto di lavoro. La crisi della provincia di Latina è la peggiore in Italia, dopo Viterbo, secondo la classifica de Il Sole 24 ore. Non servivano esperti per certificare, ancora una volta, il fallimento di una classe dirigente e politica almeno degli ultimi 20 anni. Le proteste forse, speriamo, salveranno questi posti di lavoro ma a rischio è ormai un'intera provincia che ha distrutto la propria economia svendendola all'imbonitore di turno. Manca una strategia che parte dalla difesa e dalla valorizzazione del territorio. Si contunano a permettere impianti e progetti che è evidente nascono per morire e lasciare macerie economiche e sociali. Questa povertà morale e sociale favorisce la malavita, come gli impianti contrari alla salute e al territorio come le centrali a biogas e biomasse, dopo lo spargimento di rifiuti di ogni genere.
Pontinia il consiglio comunale prima delle ferie
L'ultimo consiglio comunale ha approvato alcuni progetti di sviluppo e urbanistica e l'atto di indirizzo per difendere il territorio dall'aggressione cancerogena delle centrali a biogas e a biomasse che come in tutta la provincia, rischia di incenerire anche Pontinia. Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione dell'opposizione è stato approvato l'atto di indirizzo che impone alle ditte che propongono la speculazione cancerogena ad usare almeno per il 50% le biomasse aziendali. E' solo il primo atto, speriamo almeno. Sono state chieste alcune integrazioni, da parte dei cittadini, non rappresentati ovviamente in consiglio comunale che preveda produrre fideiussione bancaria (vedere interpretazione Banca d'Italia “chiarimenti in materia di rilascio di garanzie” parere del 7 ottobre 2011). Consentire solo impianti per autoconsumo (con incremento massimo rispetto all'attuale consumo come da bolletta energetica del 10%) e autoproduzione aziendale (delle biomasse per alimentare l'impianto), con l'impegno che l'area a coltivazione per biomasse non superi il 50% dell'intera area aziendale. Impedire lo spandimento digestato sui terreni, in quanto rifiuto (con apposita regolamentazione). Pretendere la valutazione di impatto ambientale in base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 93 / 2013 e alle direttiva del 13 dicembre 2011 n. 2011/92/ce. Impedire ulteriore consumo del suolo in zona agricola (considerato che oltre il 3% dell'area residua a zona rurale del comunale è stato interessato dai progetti di campi fotovoltaici), vietando impianti non pertinenti l'attività agricola, come da parere della Regione Lazio prot. 218184 del 27 maggio 2014 per impianti a biogas in zona rurale. Applicazione della delibera consiliare del comune di Pontinia n. 9 del 4/3/2011 nelle aree interne e adiacenti l'area del consorzio per lo sviluppo industriale comprese nella stessa delibera. Per l'opposizione, Paolo Torelli, chiede di fare un'azione analoga a quella contro le centrali a biogas / biomasse anche contro alcuni agriturismi finti che in pratica diventano ristoranti a tutti gli effetti con tanto di pranzi per cerimonie con una concorrenza sleale in quanto possono pagare meno contributi al personale.
Può riaprire l'impianto di compostaggio della Sep di Mazzocchio a condizione che:
nella tormentata e contestata vicenda di circa 10 anni di attività la Sep ha subìto numerosi fermi, ordinanze, controlli, segnalazioni e denunce che ne hanno spesso fermare la lavorazione, compreso un rogo. Dopo l'ennesimo recente stop c'è stato il rischio di mettere in crisi in diversi comuni della provincia, Latina compreso, la raccolta dell'umido addirittura autorizzato ad essere conferito in discarica. La nota della Provincia di Latina autorizza la riapertura alle condizioni di assumere la gestione, il controllo e il monitoraggio dell'impianto secondo le direttive dell'ARTA Abruzzo. Dovrà essere verificato l'adempimento dei lavori e del relativo cronoprogramma, dovranno rientrare nei limiti di legge l'intero sistema di captazione e trattamento delle emissioni in atmosfera e dei sistemi annessi alla gestione delle componenti liquide. La Sep dovrà dichiarare e rispettare a impegnare il limite temporale entro il quale l'impianto sarà a regime nel rispetto dei limiti di legge (sembrerebbe l'ennesima autorizzazione a tempo ad inquinare?). L'azienda si dovrà impegnare a non far uscire l'aria durante l'apertura delle porte di accesso al capannone di lavorazione. Dovrà inoltre essere protetto il biofiltro dagli agenti atmosferici.
Mercoledì 23 riunione comitato contro autostrada Roma Latina e Cisterna Valmontone
mentre continuano le prove tecniche di dittatura del governo nel silenzio quasi generale degli organi di informazione, nell'attuazione del piano della P2 di Licio Gelli, con la riforma autoritaria elettorale, il premier si scaglia contro i “comitatini”. Non meraviglia chi lo ricorda dare dell'aspirante alchimista all'oncologa professoressa Gentilini che tentava inutilmente di spiegargli gli effetti sulla salute degli inceneritori. Nella serata di apertura della festa democratica alcuni cittadini hanno tentato di accogliere il presidente della regione Zingaretti con dei cartelli. Il servizio d'ordine faceva notare che il contenuto dei cartelli doveva essere concordato... Pensate cosa poteva succedere se anziché nel partito democratico ci si trovava in quello fascista. Addio libertà di pensiero e di espressione. Come Zingaretti dichiarava che il rinnovo dell'AIA per Borgo Montello, nonostante il CTU Dottor Munari abbia dimostrato che il sistema di controllo e monitoraggio e la bonifica non siano adeguati, non è colpa sua. Ci mancherebbe. Chi lo conosceva sapeva bene che non era riuscito a risolvere il problema rifiuti da presidente del consiglio provinciale di Roma. Mercoledi 23 luglio alle ore 18 presso la sala parrocchiale Santa Maria Goretti in viale XVIII dicembre a Latina ci sarà la riunione del Nodo di Latina del Comitato contro il corridoio tirrenico meridionale, l'autostrada (definita devastante nel vincente programma elettorale del centro sinistra della regione Lazio del 2005) Roma Latina. Contro tale infrastruttura c'è stata la più importante manifestazione della storia democratica di Latina con oltre 10 mila persone (per la Questura....) sotto la grandine. Sarà ricordato che solo l'incremento del trasporto pubblico, il miglioramento del servizio su rotaia, possono servire a decongestionare il traffico. La stessa associazione dei costruttori è contro questo intervento privo delle necessarie coperture economiche. L'associazione dei costruttori propone in alternativa l'adeguamento della Pontina con costi 10 volte inferiori, tempi più che dimezzati. Il rischio è che come per la Frosinone Mare ci vogliano 40 anni e che si realizzi un'opera pericolosa (7 morti nei primi 13 mesi di apertura), inaugurata in fretta e in furia perchè le norme attuali non l'avrebbero consentita con grossi problemi di sicurezza e di cedimenti. Oppure della nuova SR 156 ferma dopo decenni senza la parte conclusiva per le mancate decisioni del comune di Latina, ancora più pericolosa della precedente in alcuni tratti. O del raddoppio della stessa SR 156 (tra Bassianese e Piccarello) e della Bassianese con decine di milioni persi per la mancata approvazione del comune di Latina. E nel 2001 erano stati stanziati 1.111 milioni per adeguare Pontina SR 148 e SS 7 Appia, chi l'ha visti?  

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