Lettera della consulta e dell'organismo di tutela, chieste agli utenti cifre che vanno da 30 a 1600 euro: "Somme che dovevano essere incassate undici anni fa".LATINA - Diffida all'amministratore delegato di Acqualatina, la società che gestisce il servizio idrico pontino e di Anzio-Nettuno, per le bollette emesse di recente, nelle quali compare la voce "deposito cauzionale" L'hanno spedita la Consulta provinciale degli utenti e consumatore e l'Otuc, l'organismo chiamato a tutelare proprio utenti e consumatori. Nelle bollette, infatti, compaiono dai 30,10 euro per le utenze domestiche ai 1.600 euro per alcune utenze di tipo commerciale o industriale. La diffida è a "non procedere alla riscossione" di importi che "Acqualatina dovrebbe avere incamerato 11 anni fa, all’atto del passaggio delle consegne con i vecchi gestori". Secondo la consulta e l'Otuc: "Oggi non può essere onere degli utenti dimostrare di aver pagato a suo tempo il deposito cauzionale, riguardando, ciò, solo i rapporti tra Acqualatina ed i predecessori". Nonostante un incontro con i vertici della società la vicenda non sembra rientrata e per questo si chiede che la vicenda sia discussa oggi in conferenza dei sindaci. "Al di là dell’entità delle somme da riscuotere, deve esserci una scelta di carattere politico sull’opportunità di porre le somme in riscossione in questo momento storico, decisione che non può essere lasciata ad Acqualatina". Società che "deve impegnarsi a mostrare tutti gli atti in suo possesso alle associazioni dei consumatori, per dimostrare anche le attività espletate prima di mettere in riscossione le somme oggi contestate".
Martedì 29 Luglio 2014 - 08:25
Ultimo aggiornamento: 08:28
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