Accade a Rimini ogni volta che piove troppo, con due conseguenze: che in spiaggia irrompe un fiume dall'odore nauseabondo, e che viene vietata la balneazione ai turisti. Il video, che sta facendo il giro della Rete, è stato girato da un bagnino. Ma i colleghi lo attaccano: "Così finiamo per tirarci la zappa sui piedi"
Il video sulle fogne in mare che divide Rimini: "Così si fa terrorismo"Acque nere sversate direttamente in spiaggia ogni volta che piove troppo: la denuncia di un bagnino provoca la reazione dei colleghi. E intanto nuovo stop alla balneazione
C'è un video che sta girando in Rete e sollevando grosse polemiche a Rimini. E' stato filmato da un bagnino e documenta lo sversamento in mare delle acque nere delle fogne. Un fenomeno che si ripete ogni volta che piove troppo e che le fogne cittadine non riescono più a gestire la mole d'acqua, provocando la fuoriuscita, a pochi metri dagli ombrelloni e dai lettini, di fiumiciattoli dall'odore nauseabondo, che si riversano in mare. E oltre allo spettacolo davvero poco gradevole, fanno scattare il divieto di balneazione.
Turisti doppiamente beffati. Perché se restano in spiaggia godono di una non invidiabile situazione, e in più non possono fare il bagno. E' con questo spirito di denuncia che il marinaio di salvataggio ha fatto girare fra gli amici questo video di un minuto e mezzo, in cui la gravità del problema è ben evidente. Ma quel video, condiviso e ripostato da moltissimi, ha scatenato una guerra interna al mondo dei bagnini, che lamentano sulle pagine dei giornali locali: "Così ci tiriamo la zappa sui piedi". "Tutti sappiamo i problemi che Rimini ha con le fogne. Che senso ha fare del terrorismo?", è il commento del presidente degli operatori del salvataggio, Mauro Vanni, all'edizione cittadina del Resto del Carlino.
Non è però solo una questione uno spettacolo indecoroso. Riguarda anche la salute dei cittadini e dei turisti. "Così la qualità dell'acqua è alterata, saranno presenti batteri anche il giorno dopo", denuncia chi ha realizzato il video. A queste preoccupazioni il numero uno dei bagnini riminesi replica così: "Ogni riminese conosce i problemi del sistema fognario della città, l'amministrazione comunale si sta adoperando per risolverli. Perché pubblicare quelle immagini?".
Il nome dello strumento con cui il Comune si prepara ad affrontare la situazione spiega la gravità della situazione: "Piano della salvaguardia della balneazione". Un progetto da 154 milioni di euro cui lavorano anche Hera e Romagna acque, definito dal sindaco Andrea Gnassi "il più grande intervento di risanamento fognario in Italia". L'obiettivo è cancellare questa brutta cartolina entro il 2020, ponendo fine allo sversamento in mare delle acque nere.
Ma intanto sulla Riviera riminese continuano a sventolare bandiere rosse. Il maltempo degli ultimi giorni, fino alla 'bomba d'acqua' di ieri pomeriggio, ha fatto riaprire gli scarichi fognari a mare con conseguente divieto temporaneo di balneazione come previsto dall'ordinanza del Comune. Al momento, come indica Arpa Emilia-Romagna sul suo sito, la balneazione è vietata in diversi casi fino a domani -il divieto vige dall'apertura degli scarichi fino a 18 ore dopo la chiusura- in nove zone su 14. Le bandiere rosse sventolano da nord a sud, nell'ordine, a Torre Pedrera-Brancona, Rivabella Turchetta, alla foce nord e sud del Marecchia, a Rimini Ausa, a Bellariva Colonnella 1 e 2, a Rivazzurra Rodella e a Miramare Roncasso.
Turisti doppiamente beffati. Perché se restano in spiaggia godono di una non invidiabile situazione, e in più non possono fare il bagno. E' con questo spirito di denuncia che il marinaio di salvataggio ha fatto girare fra gli amici questo video di un minuto e mezzo, in cui la gravità del problema è ben evidente. Ma quel video, condiviso e ripostato da moltissimi, ha scatenato una guerra interna al mondo dei bagnini, che lamentano sulle pagine dei giornali locali: "Così ci tiriamo la zappa sui piedi". "Tutti sappiamo i problemi che Rimini ha con le fogne. Che senso ha fare del terrorismo?", è il commento del presidente degli operatori del salvataggio, Mauro Vanni, all'edizione cittadina del Resto del Carlino.
Non è però solo una questione uno spettacolo indecoroso. Riguarda anche la salute dei cittadini e dei turisti. "Così la qualità dell'acqua è alterata, saranno presenti batteri anche il giorno dopo", denuncia chi ha realizzato il video. A queste preoccupazioni il numero uno dei bagnini riminesi replica così: "Ogni riminese conosce i problemi del sistema fognario della città, l'amministrazione comunale si sta adoperando per risolverli. Perché pubblicare quelle immagini?".
Il nome dello strumento con cui il Comune si prepara ad affrontare la situazione spiega la gravità della situazione: "Piano della salvaguardia della balneazione". Un progetto da 154 milioni di euro cui lavorano anche Hera e Romagna acque, definito dal sindaco Andrea Gnassi "il più grande intervento di risanamento fognario in Italia". L'obiettivo è cancellare questa brutta cartolina entro il 2020, ponendo fine allo sversamento in mare delle acque nere.
Ma intanto sulla Riviera riminese continuano a sventolare bandiere rosse. Il maltempo degli ultimi giorni, fino alla 'bomba d'acqua' di ieri pomeriggio, ha fatto riaprire gli scarichi fognari a mare con conseguente divieto temporaneo di balneazione come previsto dall'ordinanza del Comune. Al momento, come indica Arpa Emilia-Romagna sul suo sito, la balneazione è vietata in diversi casi fino a domani -il divieto vige dall'apertura degli scarichi fino a 18 ore dopo la chiusura- in nove zone su 14. Le bandiere rosse sventolano da nord a sud, nell'ordine, a Torre Pedrera-Brancona, Rivabella Turchetta, alla foce nord e sud del Marecchia, a Rimini Ausa, a Bellariva Colonnella 1 e 2, a Rivazzurra Rodella e a Miramare Roncasso.
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