martedì 1 luglio 2014

il caso Ilva Edo Ronchi insiste “ATaranto? Macché veleni È peggio l’aria di Milano”


di Beatrice Borromeo
Siete voi milanesi a dovervi
preoccupare, voi
che avete già sforato
venti volte, nel 2014, il
limite massimo delle polveri
sottili. A Taranto va molto meglio:
è successo solo due volte”.
A Tamburi un abitante su 18 si
ammala di tumore, ma il
sub-commissario Ilva Edo
Ronchi insiste: “I dati non li invento
io, sono quelli dell’Arpa.
E se dicono che i tarantini godono
dell’aria tra le migliori
d’Italia, c’è da crederci”. Anche
perché, spiega, “vado lì tutte le
settimane, e posso testimoniare
che la realtà non è più quella di
prima. Polveri, Ipa, benzo(
a)pirene: tutti i parametri
sono a norma”.
Allora, dottor Ronchi, i cittadini
fanno male ad avere paura?
Che si preoccupino lo dite voi.
Io parlo con tutti, dai ristoratori
ai giornalai, e mi dicono
che l’inquinamento è diminuito.
Quand’è l’ultima volta che ha
fatto un giro nel quartiere Tamburi?
Allora... Mi pare a metà maggio.
Ho parlato con l’edicolan -
te, ma non di questi problemi.
Comunque basta guardare le
automobili per capire come
stanno le cose.
Noi ci siamo stati qualche giorno
fa: c’erano file di parabrezza
rosa.
Ma va! Le macchine sono uguali
a quelle che ho io sotto casa.
Quell’emergenza, fidatevi, è arginata.
Abbiamo parlato con Stefania
Corisi: padre e marito, entrambi
operai all’Ilva, sono morti di tumore
negli ultimi due anni. I
suoi figli, davanti a casa, avevano
le mani rosse di polvere. Dice
che non corrono alcun pericolo?
E come faccio a garantirlo? Dipende
se si tratta di polvere che
gira nell’aria o se arriva da zone
già contaminate. Non potete
continuare a inventarvi i dati: i
numeri non si possono bypassare,
e l’Arpa – andate a vedere
il sito – dice che va tutto molto
bene.
Lei parla di quantità. Ma non
tutte le polveri sono tossiche allo
stesso modo.
Questa storia della tipologia di
polveri non è prevista da nessuna
normativa. Chi mi critica
citi altri dati, invece di aggredirmi
perché vede un po’ di
sporco in giro. E poi, l’analisi
qualitativa si deduce dalla presenza
di altri inquinanti, e visto
che tutti i parametri sono regolari
non si può proprio dire che
a Taranto l’aria sia peggiore che
a Milano. Anzi.
A Tamburi però non si può nemmeno
sfiorare le aiuole o camminare
nei parchetti, tutti contaminati.
I bambini non possono
giocare all’aperto nemmeno
d’estate.
Si tratta dell’inquinamento storico.
Quello c’è eccome, hai voglia!
Io dico solo che ora la musica
è cambiata.
Merito delle retine che circondano
l’Ilva?
Ammetto che hanno un’effica -
cia parecchio bassa. Qualcosa
però trattengono, perché quando
le puliscono sono molto impolverate.
Sono anche piene di strappi.
È un po’ che non le vedo, ma è
possibile. Poco importa, dato
che i valori sono normali.
Il professore Alessandro Marescotti
ha misurato i livelli di Ipa
che sono cancerogeni –
nell’aria tarantina. Il suo Ecochem
Pas 2000, la scorsa settimana,
ha rilevato valori molto
elevati: tra i 17 e i 36 nanogrammi
al metro cubo, superiori a
quelli del 2010.
E chi è questo signore? Ma per
carità. Sapete qual è la città italiana
con la maggiore presenza
di Ipa? È Trento, e le assicuro
che si sta benissimo. Ripeto: i
pericoli vengono dal passato.
Alcuni bambini di Tamburi hanno
però un’elevata quantità di
piombo nel sangue. E il piombo
rimane nell’organismo solo per
qualche settimana.
Boh. Non mi risulta. Piombo
dell’Ilva?
Lo dice proprio l’Arpa.
È vero che da lì esce fuori di tutto,
ma non mi pare che spargano
pure il piombo. Purtroppo
i bambini lo accumulano sei
volte più che gli adulti. Sì, è
dannoso: non ricordo tutte le
patologie, ma posso almeno dire
che non è uno degli elementi
più pericolosi.
Perché nel decreto del ministro
Galletti sono stati alzati i limiti
per gli scarichi a mare?
L’ho sentito anche io, ma non
so che dire. Grave? Mah, certo
non aiuta a ridurre l’inquina -
mento, ma non voglio giudicare
prima di leggerlo.
Le vedove dell’Ilva, senza marito
e senza lavoro, non riescono
più a pagare il mutuo. Forse le
priorità del governo sono sbagliate?
Quelle donne verranno risarcite
in sede processuale. I tempi
sono lunghi? Eh, lo so, è terribile.
Bisognerebbe fare qualcosa,
ma io già fatico a risanare
l’ambiente.
Però quando lei dice che oggi
l’aria tarantina è tra le più pulite
del Paese dà un buon assist a
chi si disinteressa di queste
persone.
Io non distolgo l’attenzione, ho
solo commentato dati ufficiali.
So che danno fastidio, ma gridare
che è sempre tutto tragico
non serve a nessuno.
Cosa direbbe alle mamme che
non possono far giocare i figli
per strada?
State un po’ più tranquille, che
almeno adesso non vi piombano
più addosso tempeste di polvere.
Twitter: @BorromeoBea

il fatto quotidiano 1 luglio 2014 

1 commento:

u' panaridd ha detto...

Dite la verità: questa intervista è falsa. Nessuno sarebbe mai capace di rispondere a certe domande in un modo talmente idiota.