Amico
dei petrolieri, nemico dell'ambiente.
Rosario
Crocetta contrattacca: “La
Regione
Sicilia ormai è il simbolo d’ogni male,
non
è vero che ho autorizzato nuovi pozzi. È
un
processo alle intenzioni e se faremo delle
porcate,
saremo giudicati per quelle. Non per
aver
parlato col Diavolo”.
Gli
ambientalisti ce l'hanno con lei...
Sempre
a sparare su Crocetta. Questi sono
ideologicamente
contrari a tutto, amano apparire
sui
giornali, non entrano nel merito
delle
cose. Anche i grillini mi hanno attaccato,
ma
letto l’accordo hanno capito che non autorizzava
nulla.
Su certi temi è facile fare demagogia
Dov'è
finito l'impegno a fermare le trivelle?
Non
ricordo di averlo sottoscritto, ma ora è
inutile
tirar fuori la solita storia delle contraddizioni
di
Crocetta....
Esiste,
porta la sua firma...
Addirittura...
Può anche essere, ma il punto è
che
questo accordo non autorizza alcunché,
non
so se è chiaro.
E
allora cosa prevede?
Le
compagnie hanno certe idee di sviluppo.
Abbiamo
fatto un accordo per andarle a vedere
e
consentire alla Regione un lavoro di
screening
preventivo. Non autorizzeremo
mai
una trivella di fronte alle spiagge, nella
Valle
dei Templi o in zone protette.
2,4
mld d'investimento e 7mila posti. Non saranno
cifre
a casaccio...
In
realtà questo piano delle industrie non l'abbiamo
ancora.
Sono venute a esporci le sue
possibili
ricadute e abbiamo dato disponibilità
a
valutarlo in un comitato paritetico che
verificherà
se è ambientalmente sostenibili e
compatibili.
E
non c'era altro modo?
Non
abbiamo strumenti per bloccare progetti
in
regola con le Via, anche perché poi li autorizzano
da
Roma o vincono al Tar. L'accordo
è
il primo passo per governare un processo
insieme
alle industrie e impedire le trivellazioni
selvagge.
Molti
temono porti a un via libera...
A
chi ci chiede di non fare nulla e impedire le
trivellazioni
a prescindere, perché ideologicamente
contrario
al petrolio, dico fate. Ma poi
dobbiamo
impedire le raffinazioni, le importazioni
e
il consumo. Aboliamo pure la benzina,
l'acqua e la corrente... Voglio
dire,
non basta professarsi ambientalisti
per
passare da una condizione
imposta
dal mercato all'affrancamento
totale
dagli idrocarburi.
Parla
da governatore o ex dipendente
Eni?
Il
conflitto d'interessi è una bufala.
Il
primo giorno da sindaco mi sono
messo
in aspettativa, diventato
parlamentare
mi sono licenziato
risolvendo
il problema alla radice.
L'accordo
parla di tasse. Altri favori
in
vista ai petrolieri?
Le
industrie devono poter avere un quadro di riferimento
stabile
per programmare gli investimenti.
In
Sicilia la tassazione sulle estrazioni è la
più
alta d'Italia, 20% contro il 7 a livello nazionale.
Bisogna
evitare di penalizzare l'attività d'impresa
e
garantire le condizioni per l'occupazione che qui
è
sotto di 40 punti. A chi dice di chiudere Gela dico
che
lì ci sono 5mila dipendenti.
to.
ma. il fatto quotidiano 7 luglio 2014
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