lunedì 7 luglio 2014

Crocetta: “Niente facilitazioni, ma bisogna anche scendere a patti” Sicilia petrolio e trivelle

Amico dei petrolieri, nemico dell'ambiente.
Rosario Crocetta contrattacca: “La
Regione Sicilia ormai è il simbolo d’ogni male,
non è vero che ho autorizzato nuovi pozzi. È
un processo alle intenzioni e se faremo delle
porcate, saremo giudicati per quelle. Non per
aver parlato col Diavolo”.
Gli ambientalisti ce l'hanno con lei...
Sempre a sparare su Crocetta. Questi sono
ideologicamente contrari a tutto, amano apparire
sui giornali, non entrano nel merito
delle cose. Anche i grillini mi hanno attaccato,
ma letto l’accordo hanno capito che non autorizzava
nulla. Su certi temi è facile fare demagogia
Dov'è finito l'impegno a fermare le trivelle?
Non ricordo di averlo sottoscritto, ma ora è
inutile tirar fuori la solita storia delle contraddizioni
di Crocetta....
Esiste, porta la sua firma...
Addirittura... Può anche essere, ma il punto è
che questo accordo non autorizza alcunché,
non so se è chiaro.
E allora cosa prevede?
Le compagnie hanno certe idee di sviluppo.
Abbiamo fatto un accordo per andarle a vedere
e consentire alla Regione un lavoro di
screening preventivo. Non autorizzeremo
mai una trivella di fronte alle spiagge, nella
Valle dei Templi o in zone protette.
2,4 mld d'investimento e 7mila posti. Non saranno
cifre a casaccio...
In realtà questo piano delle industrie non l'abbiamo
ancora. Sono venute a esporci le sue
possibili ricadute e abbiamo dato disponibilità
a valutarlo in un comitato paritetico che
verificherà se è ambientalmente sostenibili e
compatibili.
E non c'era altro modo?
Non abbiamo strumenti per bloccare progetti
in regola con le Via, anche perché poi li autorizzano
da Roma o vincono al Tar. L'accordo
è il primo passo per governare un processo
insieme alle industrie e impedire le trivellazioni
selvagge.
Molti temono porti a un via libera...
A chi ci chiede di non fare nulla e impedire le
trivellazioni a prescindere, perché ideologicamente
contrario al petrolio, dico fate. Ma poi
dobbiamo impedire le raffinazioni, le importazioni
e il consumo. Aboliamo pure la benzina, l'acqua e la corrente... Voglio
dire, non basta professarsi ambientalisti
per passare da una condizione
imposta dal mercato all'affrancamento
totale dagli idrocarburi.
Parla da governatore o ex dipendente
Eni?
Il conflitto d'interessi è una bufala.
Il primo giorno da sindaco mi sono
messo in aspettativa, diventato
parlamentare mi sono licenziato
risolvendo il problema alla radice.
L'accordo parla di tasse. Altri favori
in vista ai petrolieri?
Le industrie devono poter avere un quadro di riferimento
stabile per programmare gli investimenti.
In Sicilia la tassazione sulle estrazioni è la
più alta d'Italia, 20% contro il 7 a livello nazionale.
Bisogna evitare di penalizzare l'attività d'impresa
e garantire le condizioni per l'occupazione che qui
è sotto di 40 punti. A chi dice di chiudere Gela dico
che lì ci sono 5mila dipendenti.
to. ma. il fatto quotidiano 7 luglio 2014


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