venerdì 31 gennaio 2014

L’area sequestrata dal Gico nell’ambito dell’inchiesta sull’imprenditore Il padrone di Montello Il terreno di Ecoambiente

risulta essere di una società di Giovanni De Pierro SEGRETI ACQUISTATA NEGLI ANNI 90 E CEDUTA A ECOMONT IL CONTRATTO NON È STATO MAI TRASCRITTO, LE CONSEGUENZE DI GRAZIELLA DI MAMBRO Tutti sapevano che la discarica di Ecoanbiente a Montello sovrastava una montagna di veleni e segreti ma pochi, quasi nessuno fino a ieri, conoscevano anche il reale proprietario del terreno. Che secondo il Gico della Guardia di Finanza è Giovanni De Pierro, l’im - prenditore romano formalmente emigrato a Barcellona, cui ieri sono stati sequestrati beni per 270 milioni euro, compreso il terreno su cui insiste la discarica gestita da Ecoambiente a Montello e che, infatti, risulta formalmente della società Capitolina srl, riconducibile a De Pierro. Quest’ultimo è accusato dalla Procura di Roma dei reati di appropriazione indebita, truffa, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti. Che il terreno su cui si estende la discarica fosse di una società di Giovanni De Pierro è un elemento emerso a giugno scorso nell’ambito delle indagini su Manlio Cerroni, le stesse che hanno portato all’arresto del re dei rifiuti di Roma, due settimane fa. Uno dei nodi affrontati in quella indagine era proprio la titolarità del terreno e non era un elemento di poco conto perché su quella discarica insistono interessi straordinari, la bonifica, il monitoraggio dei veleni sottostanti, la gestione del post mortem per i 30 successivi alla chiusura di ogni invaso. Chi poteva avere interesse a essere proprietario di un luogo così «pericoloso »? Capitolina srl del gruppo di Giovanni Pierro, che lo ha preso in blocco dal primo gestore della discarica comunale, la società Pro.Chi. E tutto questo accade nel 1996, più o meno nello stesso periodo in cui proprio su Montello emergono i primi sospetti sui fusti tossici interrati dal clan dei casalesi. Ma dopo pochi mesi una parte del terreno acquisito da Capitolina se lo compra il gruppo Grossi per 500 milioni di lire. La parte residua (circa 30 ettari), quella più a rischio perché include i vecchi invasi aperti negli anni 80 con un’ele - vata possibilità di inquinamento da percolato, viene venduta da Capitolina a Ecomont ma questo contratto non sarà mai registrato né al Catasto né all’Agenzia delle entrate. Qualche anno più tardi Ecomont fallisce e per quel sito di Montello si profila il disastro ambientale. Viene imposta la bonifica e si fa avanti la EcoAmbiente, società partecipata dal Comune di Latina indirettamente, tramite Latina Ambiente, e dai gruppi di Colucci e Cerroni; quest’ultimo agisce tramite il suo braccio destro, Bruno Landi. Ecoambiente ha bisogno di un titolo per stare su quel terreno e stipula un contratto di affitto con il curatore del fallimento Ecomont, Maurizio Ganelli. Per tutti gli anni a seguire e fino a ieri mattina la società che gestisce l’invaso ha pagato il canone per stare su quei 30 ettari ma la sua posizione non è mai riconosciuta nonostante numerose autorizzazioni che danno per legittima la titolarità del diritto in capo ad EcoAmbiente. E infatti ieri mattina il Gico della Guardia di Finanza ha sequestrato il terreno ritenendolo a tutti gli effetti di Giovanni De Pierro e per lui della Capitolina srl. Quest’ultima infatti aveva impugnato davanti al Tribunale di Latina l’inseri - mento del terreno della discarica nel patrimonio del fallimento Ecomont; solo di recente il giudice si sarebbe pronunciato in favore del fallimento riconoscendo che il terreno era di Ecomont e ora è dei creditori, stante l’affitto di Ecoambiente. Ma ironia della sorte o burocrazia hanno voluto che neppure la sentenza sia stata trascritta. Pertanto l’immobile è stato inserito nell’elenco degli immobili riferibili a società di De Pierro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Editoriale Oggi 30 gennaio 2014

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