Le scelte dei politici erano orientate da interessi privati o elettorali. A sostenerlo è Manlio Cerroni, il ras delle discariche finito ai domiciliari per associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti e alla frode. E accusa l’ex presidente della Regione Piero Marrazzo, indagato nell’inchiesta per abuso d’ufficio, il suo assessore all’Ambiente, Filiberto Zaratti, e anche Walter Veltroni. Quando il gip chiede a Cerroni come mai per l’impianto di Albano, sia arrivato il via libera dopo una prima bocciatura, Cerroni dice: «L’assoluta necessità di avere un termo combustore, che deve 160-180 mila tonnellate l’anno, è convinzione di tutti e volevano realizzarlo, è solo che ci sono questi ostacoli».
Interessi privati A Santa Palomba, ad esempio, era stato localizzato un sito, ma Veltroni avrebbe detto: «Guarda sì, sta bene tutto perché non lo posso portare in Consiglio, perché Rifondazione Comunista mi fa la crisi, quindi non lo posso fare». Poi, a proposito dell’assessore Zaratti, Cerroni aggiunge: «Albano dal primo momento è stato ostacolato da Zaratti che era dei Verdi, che aveva la villa, che era dei Castelli Romani, se no perdeva il bacino elettorale e quindi hanno fatto fiamme e fuoco per non farlo fare e sono stati adottate tutte le motivazioni e le documentazioni necessarie per dire no». E’ invece sulla scelta del sito di Monti dell’Ortaccio che il ras fa riferimento a Marrazzo, sostenendo che il luogo ideale per la nuova discarica fosse Riano, ma che pesassero questioni personali: «Perché a Riano, alla villa a Castel Romano, come si chiama del suocero di Marazzo? Marazzo, che è amico mio, capito? Chissà che non c’entra niente, stanno lontano due, tre, quattro chilometri, però a Quadro Alto, ci sono le cave dove hanno tirato fuori i blocchi per il Colosseo, ci sono cento milioni di metri cubi di cava che deve essere solo riempita difatti era la fortuna di Roma, di Riano, perché poi andò nei benefici che prendono questi delle discariche, un patrimonio. Ancora una volta andrebbero ammazzati tutti quanti per questo bene che non hanno voluto dare a Roma, sempre per motivi alla Zaratti, per intenderci no?».
Interessi privati A Santa Palomba, ad esempio, era stato localizzato un sito, ma Veltroni avrebbe detto: «Guarda sì, sta bene tutto perché non lo posso portare in Consiglio, perché Rifondazione Comunista mi fa la crisi, quindi non lo posso fare». Poi, a proposito dell’assessore Zaratti, Cerroni aggiunge: «Albano dal primo momento è stato ostacolato da Zaratti che era dei Verdi, che aveva la villa, che era dei Castelli Romani, se no perdeva il bacino elettorale e quindi hanno fatto fiamme e fuoco per non farlo fare e sono stati adottate tutte le motivazioni e le documentazioni necessarie per dire no». E’ invece sulla scelta del sito di Monti dell’Ortaccio che il ras fa riferimento a Marrazzo, sostenendo che il luogo ideale per la nuova discarica fosse Riano, ma che pesassero questioni personali: «Perché a Riano, alla villa a Castel Romano, come si chiama del suocero di Marazzo? Marazzo, che è amico mio, capito? Chissà che non c’entra niente, stanno lontano due, tre, quattro chilometri, però a Quadro Alto, ci sono le cave dove hanno tirato fuori i blocchi per il Colosseo, ci sono cento milioni di metri cubi di cava che deve essere solo riempita difatti era la fortuna di Roma, di Riano, perché poi andò nei benefici che prendono questi delle discariche, un patrimonio. Ancora una volta andrebbero ammazzati tutti quanti per questo bene che non hanno voluto dare a Roma, sempre per motivi alla Zaratti, per intenderci no?».
Lunedì 27 Gennaio 2014 - 07:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento