giovedì 25 luglio 2013

Centrale a biomasse di Gardone VT (Brescia): scontro tra Comune e i comitati “no” (video)

fonte: http://www.ecodellevalli.tv/cms/?p=99847

Centrale a biomasse di Gardone VT (Brescia): scontro tra Comune e i comitati “no” (video)

Fabio Zizzo 19 luglio 2013

GARDONE VT (Brescia) -   E’ scontro a Gardone Valtrompia sulla centrale di teleriscaldamento a biomasse che il Comune vorrebbe costruire sul suo territorio tramite la società “Naturaenergia” che detiene quote pubbliche (73%) di proprietà comunale e private (27% della Beretta Holding). Nel 2009 l’amministrazione di via Mazzini si è vista approvare dalla provincia di Brescia il progetto da 15 milioni di euro per costruire il nuovo impianto di riscaldamento e la convenzione per poter iniziare i lavori è stata prorogata fino al 2014 viste le lungaggini burocratiche.
Dall’altra parte, però, ci sono i contrari che parlano di rischio di un inquinamento ancora maggiore, soprattutto da pm10, le polveri sottili generate anche dalle auto e mezzi. Passare dalla produzione usando il gas a quella impiegando legna rischia di aumentare il livello di sostanze nocive nell’aria e con l’aumento della temperatura estiva di 2-3 gradi. I dissensi sono stati espressi in un’assemblea pubblica convocata a Sarezzo dal comitato per la Salute e Ambiente della Valtrompia poche settimane fa alla quale ha partecipato anche l’esperto di storia ambientale bresciana, Marino Ruzzenenti, in prima fila anche sul caso Pcb alla Caffaro di Brescia. Assente, invece, il Comune.
L’investimento, di cui l’amministrazione non può farsi carico per i vincoli del Patto di stabilità e per i nuovi legami previsti dalla legge in materia di partecipazione pubblica nelle società, sarà chiesto ai privati che possono acquistare il 100% delle quote messe in vendita da Natura Energia per il progetto. All’incontro c’era anche Michele Corti, docente di Zootecnia di montagna all’università di Milano e presidente del coordinamento nazionale a capo dei comitati locali “No biogas, no biomasse”. Ciò che è certo, come hanno lamentato i dissidenti, è che c’è poca chiarezza sulle reali emissioni dell’impianto e le conseguenze sull’ambiente.

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E se il sindaco di Gardone, Michele Gussago, parla di un’opera importante, funzionante con le energie rinnovabili e che permetterebbe ai cittadini di risparmiare sui costi della bolletta energetica, il comitato parla, al contrario, di una maggiore concentrazione di pm10 nell’aria, proprio quelle polveri sottili che l’Europa nel 2012 ha contestato all’Italia perché troppo alte e senza alcuna politica per limitarle. Sempre l’Europa sta puntando l’attenzione sugli Stati che volessero dotarsi di un impianto del genere per verificare le ricadute sull’ambiente e la salute. E intanto sta andando avanti il bando comunale per trovare privati disposti a investire sull’opera.

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