giovedì 25 luglio 2013

Il caso Latina Ambiente in Consiglio comunale Di Giorgi spera di risolvere col Cda di lunedi

DI ALESSANDRO PANIGUTTI I l presidente Nicola Calandrini ha convocato per martedì prossimo 30 luglio il Consiglio comunale straordinario per discutere della situazione socio-finanziaria di Latina Ambiente. La maggioranza si presenterà compatta per sostenere la posizione assunta dal sindaco Giovanni Di Giorgi nei confronti del socio privato Unendo, che fino ad oggi ha fatto muro di fronte alla richiesta di restituzione di 8 milioni di euro che secondo i calcoli del socio pubblico dovrebbero essere versati nelle casse del Comune e inseriti nei conti del Piano economico e finanziario della spa che gestisce il servizio dei r i fi u t i . La data del 30 luglio non è casuale, perché segue esattamente di 24 ore la riunione del Consiglio di amministrazione di Latina Ambiente, già fissata per la giornata di ieri e spostata a lunedì 29 luglio su inattesa richiesta del socio privato. Una richiesta che lascia intuire una ritrovata propensione al dialogo da parte di Unendo e che potrebbe consentire a Di Giorgi di presentarsi all’as - semblea municipale con in tasca la soluzione della vicenda piuttosto che con l’annuncio di una Caporetto che costituirebbe comunque una brutta gatta da pelare per il Comune. Se il socio privato si è preso qualche giorno di riflessione, è segno che un margine per scendere a patti con il Comune c’è ancora, perché altrimenti, se si voleva lanciare il segnale della definitiva rottura, sarebbe stato sufficiente disertare la riunione convocata per ieri mattina. L’arma della ricucitura potrebbe essere quella prospettata dal Presidente del Cda Massimo Giungarelli con l’emen - damento al bilancio 2011 che prevede l’accantonamento prudenziale di una quota della somma in contestazione, una specie di «assicurazione», non soltanto economica ma anche in termini di legittimità formale, che tornerebbe utile una volta fatti i conti sull’e ff e t t ivo stato dell’arte in casa Latina Ambiente. E’ chiaro che il socio pubblico non intende assumersi la responsabilità di un buco in bilancio che ha già ufficialmente contestato al socio privato, perché in caso di fallimento sarebbe inevitabile l’intervento della Procura della Repubblica, oltre che della curatela. Uno spauracchio che potrebbe essere il deterrente contro eventuali colpi di testa del socio di minoranza, comprensibilmente poco propenso ad affrontare i prossimi due anni e mezzo di gestione sapendo di dover rinunciare agli utili di esercizio, nonché costretto a versare una sostanziosa quota di denaro a titolo di ristoro per le casse comunali. E’ presumibile che se c’è una via d’uscita per aggirare queste forche caudine, Unendo non esiterà a percorrerla. Ma è altresì probabile che prima di dare forfait, il socio privato vorrà tentare di ammorbidire le pretese del Comune di Latina. Staremo a vedere quanto Di Giorgi saprà resistere e tirare dritto per la strada imboccata. Latina Oggi 25 luglio 2013

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