venerdì 24 febbraio 2012

Greenpeace: liberato il bandito del clima

Dopo quasi 80 giorni di allontanamento dalla capitale, stamattina a Pistoia mi è arrivata la notizia che la Questura di Roma ha revocato il mio bando per due anni. Finalmente posso tornare nella città in cui lavoro. Per 80 giorni sono stato trattato come un criminale, un mafioso, un latitante.
Ma in questi giorni non sono stato l’unico bandito, 10.610 banditi del clima si sono uniti alla protesta di Greenpeace. Grazie!

La mobilitazione contro questo provvedimento è partita da subito, dallo scorso 6 dicembre, il giorno in cui sono stato costretto a lasciare Roma per aver preso parte a un’azione nonviolenta in difesa del clima, davanti a Palazzo Chigi. La decisione della Questura conferma l’assoluta insostenibilità giuridica di bandire un attivista.

Eppure le azioni di protesta degli attivisti continuano a essere spesso perseguite con multe e limitazioni della libertà personale. L’attivismo non è un crimine ma un atto di responsabilità civile. Non ci stancheremo mai di ripeterlo e dimostrarlo con le nostre azioni. Ci auguriamo per il futuro un comportamento ispirato a maggiore attenzione verso chi manifesta in modo pacifico per difendere l'ambiente.

Ringraziamo ancora una volta tutti voi che avete messo la vostra firma e la vostra faccia per la campagna dei banditidelclima.org. Non è stato solo un gesto di solidarietà ma anche un’azione concreta per ribadire che la lotta ai cambiamenti climatici può essere affrontata solo attraverso un confronto democratico.
Salvatore Barbera, repsonsabile della camapgna Energia e Clima http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/torno-a-roma-grazie-ai-10610-banditi-del-clim/blog/39219/

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