Fotovoltaico, ok ai pannelli anche in area vincolata
Tar Veneto: l’installazione non costituisce un degrado per le zone sottoposte a vincolo paesaggistico
di Paola Mammarella
13/02/2012 - I pannelli fotovoltaici non degradano l’ambiente. Lo sostiene il Tar Veneto, che con la sentenza 48/2012,
http://www.edilportale.com/normativa/sentenza/2012/48/tar-veneto-il-fotovoltaico-su-tetto-in-aree-vincolate-non-costituisce-un-degrado-per-l-ambiente-circostante_12129.html
ha affermato che gli impianti sui tetti sono ammessi anche nelle aree vincolate, a patto di non essere troppo impattanti per l’ambiente circostante.
Il Tribunale Amministrativo ha esaminato il caso di due proprietari di un edificio, che avevano deciso di installare un impianto fotovoltaico integrato con il tetto. Dal momento che l’immobile era situato in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, i proprietari avevano richiesto l’autorizzazione paesaggistica, che era però stata negata dalla Soprintendenza.
I proprietari avevano presentato in seguito un nuovo progetto per adeguarsi alle richieste della commissione edilizia comunale e rendere omogenea la falda. Di fronte al nuovo diniego da parte della Soprintendenza, avevano presentato ricorso al Tar.
Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso perché il parere sfavorevole della Soprintendenza sarebbe stato viziato da travisamento. La Soprintendenza sarebbe infatti partita dal presupposto che la presenza dei pannelli fotovoltaici costituisce a priori un degrado per il paesaggio, a prescindere dalle modalità di installazione.
I giudici amministrativi hanno fatto notare invece l’alta diffusione dei pannelli, che sono incentivati dalle norme statali e regionali, ma anche la lontananza dai monumenti in base ai quali l’area è stata sottoposta a vincolo paesaggistico. Considerazioni che hanno spinto il Tar a ritenere i pannelli un elemento architettonico sostanzialmente insignificante.
(riproduzione riservata)
http://www.edilportale.com/news/2012/02/normativa/fotovoltaico-ok-ai-pannelli-anche-in-area-vincolata_25904_15.html
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