Questa sera “Presa diretta” su Rai 3 si occupa dell'aumento di cemento tra Milano (Expo), Ischia, Isernia, Reggio Emilia, Colorno. La trasmissione ci chiede: Perché ancora cemento? Perché ancora nuove case, uffici, grattacieli, centri commerciali, appartamenti? Gru e betoniere girano a pieno ritmo anche se le costruzioni recenti sono vuote. Ma tutti questi nuovi edifici servono o serviranno? A chi? Le stesse domande ce le potremmo fare anche nella nostra provincia. Il PRG di Latina di oltre 30 anni fa passava da circa 60 mila abitanti a oltre 200 mila quando sarà completo. Lo stesso si può dire, per esempio, di quello di Pontinia, del 1996, che passava da meno di 10 mila a oltre 20 mila, quando e se sarà attuato. Non bastando questo, probabilmente, si è pensato a come aumentare cemento e a ridurre il territorio agricolo. Con circa il 3% del terreno agricolo, tra i più fertili della provincia, diventato con oltre 200 ettari adibiti a campi fotovoltaici sterili e non coltivabili per oltre 20 anni. Poi c'è il campo da golf con altri 5.185,38 mc e 259.269 mq di terreno agricolo sacrificato. Si arriva al progetto del mega centro commerciale di Mesa con cambio di destinazione d'uso da industriale a commerciale con aumento cubature tale da produrre, secondo le cronache dei giornali, un aumento di valore dell'area edificabile di 9 milioni di euro. E ci sono le 2 delibere di abolizione dei vincoli sui poderi approvate per cancellare la storia in nome ancora e sempre dell'aumento di cubatura. E qui ripeto la domanda della trasmissione :Gru e betoniere girano a pieno ritmo anche se le costruzioni recenti sono vuote. Ma tutti questi nuovi edifici servono o serviranno? A chi? In un gruppo locale di un social network si discuteva dello stato dell'arte del mega centro commerciale. Da me e da altri veniva criticato per alcuni motivi, tra questi il dimensionamento e il giro di affare che non appare coerente con i dati e numeri che invece lo dovrebbero giustificare. Alcuni familiari di persone interessate economicamente al centro naturalmente lo difendevano con affermazioni del tipo: i documenti ufficiali (notarili, certificati, dati catastali, cubatura, fatture, contratti nazionali del settore) come “illazioni” oppure i dati economici “populismo”, gli obblighi di legge, l'impegno e gli adempimento a carico del comune come “strumentalizzazioni”. Poi gli stessi familiari interessati affermavano che la crisi attuale ha fatto riconsiderare la società proponente sulla fattibilità del progetto. Se uno volesse dare alla realtà dei dati economici, della contabilità delle aziende, del giro d'affari degli operatori del settore, ai dati storici e consolidati che fanno valutare la fattibilità di un progetto (che non sono “illazioni” o “populismo”) avrebbe scoperto che le condizioni economiche o , secondo la strategia del terrore, la “crisi”, non sono precipitate dopo il maggio 2011 ma da anni. Difatti fino al maggio 2011, data delle ultime elezioni comunali, tutti sostenevano questo progetto da 350 posti di lavoro nel mega centro commerciale. Basterebbe fare una superficiale ricerca su wikipedia per esempio http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_del_2008-2012 , per scoprire che questa crisi economica mondiale ci arriva da ben prima che questo progetto, del mega centro commerciale, fosse proposto e approvato. Magari se uno leggesse le norme e le leggi scoprirebbe che l'accesso agli atti, negato al sottoscritto, non è giustificato da elementi noti e pubblici in quanto disciplinato dall'art. 24 della legge 241/1990 che si riporta di seguito. Perchè non si vuole rendere pubblico se la società proprietaria dell'immobile non paga correttamente le imposte locali?
Art. 24 (Esclusione dal diritto di accesso)
(articolo così sostituito dall'art. 16 della legge n. 15 del 2005)
1. Il diritto di accesso è escluso:
a) per i documenti coperti da segreto di Stato ai sensi della legge 24 ottobre 1977, n. 801, e successive modificazioni, e nei casi di segreto o di divieto di divulgazione espressamente previsti dalla legge, dal regolamento governativo di cui al comma 6 e dalle pubbliche amministrazioni ai sensi del comma 2 del presente articolo;
b) nei procedimenti tributari, per i quali restano ferme le particolari norme che li regolano;
c) nei confronti dell'attività della pubblica amministrazione diretta all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione;
d) nei procedimenti selettivi, nei confronti dei documenti amministrativi contenenti informazioni di carattere psico-attitudinale relativi a terzi.
Giorgio Libralato
http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-8eaf37cc-7f49-4319-81b1-e7f16f500861.html?homepage Questa sera su Rai 3
Perché ancora cemento? Perché ancora nuove case, uffici, grattacieli, centri commerciali, appartamenti? Gru e betoniere girano a pieno ritmo anche se le costruzioni recenti sono vuote. Ma tutti questi nuovi edifici servono o serviranno? A chi?
In “CEMENTO” Domenico Iannacone a Milano svela il patto fra grandi gruppi di potere attorno ai lavori per l’EXPO: sono in arrivo 1 milione di metri quadri. Eppure a un passo da dove si costruirà svettano vuoti i grattacieli fantasma del quartiere Stevenson. Che senso ha? Chi ci specula?
E intanto per costruire serve la sabbia si scava e si mangia altro territorio.
E poi la vicenda di Ischia, l’isola dell’abusivismo: 1 casa non in regola ogni 2 abitanti. Come è stato possibile? “Cemento” racconta tutti i retroscena della corruzioni e delle complicità che hanno deturpato uno dei luoghi più belli del Mediterraneo.
Affaristi e politici si sono alleati per il nuovo Auditorium di Isernia i cui costi sono lievitati in una notte da 4,5 milioni di euro a 55: miracoli compiuti dalla cricca grazie anche all’emergenza per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Sabrina Carreras è andata in provincia di Reggio Emilia, dove anche le campagne che sono la culla del prezioso parmigiano sono sotto assedio.
In questo quadro devastato “Presadiretta” offre anche un esempio positivo, una cittadina: Colorno, in provincia di Parma. Lì l’amministrazione ha scelto di non cementificare, di non incassare i soldi dei permessi di costruzione, ma di pensare ad uno sviluppo nella conservazione e nella salvaguardia degli edifici esistenti.
“Cemento” è un racconto di Domenico Iannacone con Elisabetta Camilleri e Sabrina Carreras.
domenica 12 febbraio 2012
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