venerdì 6 gennaio 2012

la proposta di legge contro i compensi di equitalia dopo gli attentati

"E' giusto combattere l'evasione e l'elusione fiscali, come è altresì giusto rendere efficaci le attività di riscossione. Queste azioni non devono, però, in alcun modo vessare, perseguitare e danneggiare irragionevolmente il cittadino-debitore che, vivendo in un contesto economico-sociale ben più complesso, deve potersi tutelare e difendere con pari diritti rispetto al responsabile della riscossione".


Parla chiaro l'incipit della proposta di legge di iniziativa popolare che porta la firma di novanta parlamentari (tra cui Antonello Iannarilli) e che punta alla modifica dell'articolo 29 del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (poi convertito in legge 122 del luglio dello stesso anno) in materia di accertamento e riscossione delle imposte e di aggio dovuto all'agente della riscossione.
Sotto accusa finisce Equitalia. L'agente della riscossione insomma, anche se Iannarilli – che ieri mattina ha presentato la proposta di legge in una conferenza stampa – tiene a sottolineare come l'obiettivo sia semplicemente quello di cambiare la norma. «Capiamo che ci sia un momento di tensione per episodi che, tra l'altro, condanniamo fermamente. Nessuno ce l'ha con Equitalia, che semplicemente applica una legge che noi vogliamo modificare».
In conferenza stampa Antonello Iannarilli, insieme all'avvocato Giorgio Pongelli, mostra due cartelle esattoriali che fanno rabbrividire. Entrambe del 2004 (con dati personali chiaramente oscurati ma comunque di due ciociari) e passate la prima da 25.000 a 56.000 euro e la seconda da 14.000 a 31.000 euro. Interessi assurdi.
«Per uno stesso periodo – aggiunge a tal proposito l'avvocato Pongelli – c'è una disparità enorme di trattamento quando lo Stato è creditore e quando invece è debitore».
Discorso valido soprattutto per le imprese, pagate regolarmente in ritardo dalla pubblica amministrazione - nonostante ci sia una direttiva europea che impone i pagamenti a sessanta giorni – e vittime del proverbiale cane che si morde la coda. Ovvero a credito per troppo tempo per le riscossioni e con tasse e more da pagare spesso determinanti per la vita stessa dell'impresa.
Uno dei motivi di quello che è evidenziato come uno squilibrio dei costi a carico dei cittadini è l'aggio, ovvero il compenso spettante ad Equitalia, oggi fissato al nove per cento e che la proposta di legge abbasserebbe al due.
Si legge nella proposta: "Oggi diventa indispensabile intervenire radicalmente per ridefinire gli indebiti e sovradimensionati compensi della società Equitalia tagliando drasticamente gli aggi ed eliminando tutti gli oneri accessori che risultano dei veri e propri balzelli ai danni del cittadino contribuente.
Insieme alle difficoltà nell'ottemperare agli oneri elevati delle imposte il cittadino-debitore deve, infatti, sopportare l'indebito e ingiustificato peso di somme che non trovano alcuna logica e che si inquadrano nell'ambito della peggiore azione di riscossione che si possa perpetrare ai danni della stessa azione di recupero dei crediti.
E' evidente – si legge ancora nella proposta – che una gestione invasiva e ingiustificata della riscossione in molti casi porta al fallimento del soggetto contribuente sia esso persona fisica che impresa, provocando all'erario un danno di fatto notevolmente superiore a quello della mancata riscossione del capitale».
Quello dell'abbassamento della percentuale dell'aggio è un primo passo. Almemo così tiene a sottolineare Antonello Iannarilli in conferenza stampa. «Poi si farà una battaglia anche sul resto, perché i cittadini e le imprese hanno bisogno di respiro. Certamente non è una battaglia che può essere fatta a colpi di bombe e lo ribadiamo, nessuno ce l'ha con Equitalia».
Si legge in un passaggio della proposta di legge: "Il cittadino contribuente non può e non deve essere aprioristicamente giudicato come un evasore incallito o, peggio, come un soggetto perennemente dedito al malcostume del non pagare".
Curioso che novanta deputati abbiano presentato una proposta di legge di iniziativa popolare, piuttosto che seguire il normale iter che si addice ad un parlamentare. «Abbiamo presentato degli emendamenti che però non sono stati accolti», è stata la risposta di Iannarilli.
Già da domenica saranno presenti dei gazebo per la raccolta firme
www.dimmidipiu.it

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