lunedì 23 gennaio 2012
Monti e le liberalizzazioni, addio definitivo alla Trasco?
Secondo l'ultima bozza circolante del decreto sulle liberalizzazioni vengono reinseriti gli ATO che dovevano scomparire entro il 31 dicembre scorso dovendo corrispondere ai territori delle Province, a differenza di oggi. I finanziamenti pubblici per gli investimenti, saranno assegnati solo ai Comuni che cederanno ai privati le loro partecipazioni nelle aziende che gestiscono i servizi. Anche le società "in House" vengono assoggettate al patto di stabilità, le gestioni "in House" subiscono pesantissime limitazioni nella possibilità di contrarre mutui e finanziamenti, di qualsiasi genere, per affrontare la gestione dei servizi. qualsiasi affidamento di un servizio pubblico, soprattutto se "in House" e magari partecipato al 100% dall'ente locale in questione, deve subire il controllo preventivo della mitica Antitrust, quindi di Antonio Catricalà. Senza l'autorizzazione dell'antitrust il Comune non potrà effettuare alcun affidamento di servizi e di reti. In altre parole non potendo scippare platealmente il risultato referendario si rende la vita sempre più difficile ai comuni che affidano direttamente i servizi sul territorio alle aziende municipalizzate. Con le eccellenze, per esempio, di Pontinia e della Trasco per trasporti e mensa scolastica, oltre alla gestione, per esempio, della differenziata. Sarà la botta decisiva per la Trasco? Oppure deciderà di attrezzarsi alla bisogna e di intervenire sul mercato con le eccellenze?
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