Dopo l'incontro con Alberto Bevilacqua, la struttura natalizia di Piazza del Popolo, ospita ancora un grande autore italiano, martedì 20, sarà la volta di Dacia Maraini, che presenterà il suo ultimo lavoro "La grande festa" edizioni Rizzoli, una sorta di intervista guidata dalla giornalista Rai Anna Scalfati, intramezzata dalle letture di Elisabetta Femiano, nell'ultimo periodo al Piccolo di Milano con Luca Ronconi.
L'idea è del Consigliere Provinciale Mauro Visari. La scrittrice è molto legata al nostro territorio, negli anni che era la compagna di Alberto Moravia, frequentava molto il nostro litorale, anche con il grande Pasolini. La Maraini è autrice anche di molti scritti teatrali, anche se sono poche le pubblicazioni e molti gli attori pontini, che si sono cimentati ad interpretare opere della grande autrice, come Nino Bernardini e Giulia Maulucci. Le sue opere sono state tradotte in venti paesi del mondo. Nel 1990 ha vinto il Premio Campiello con La lunga vita di Marianna Ucrìa e nel 1999 il Premio Strega con Buio. Tra i suoi romanzi ricordiamo Memorie di una ladra (1973), Isolina (1985), Bagheria (1993), Voci (1994), Dolce per sé (1997), Colomba (2004) e Il treno dell'ultima notte (2008). Nel 2009 ha pubblicato i racconti La ragazza di via Maqueda e nel 2010 la raccolta di scritti di viaggio La seduzione dell'altrove. Tutti i suoi libri sono diventati Best Sellers e l'ultima "fatica" sembra prendere la stessa direzione: "è un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, "un'isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati". Così, attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini ci racconta in questo libro intenso e intimo come Bagheria coloro che ha amato, che l'hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi: "nel giardino dei pensieri lontani" rievoca e incontra la sorella Yuki, il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti – l'ultimo compagno scomparso prematuramente per una malattia crudele – l'amico carissimo Pasolini e un'inedita e fragile Maria Callas. Perché il racconto ha il potere di accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate, restituendo al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare, a nascondere, quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio. Dacia Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di sé che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore. Un libro capace di emozioni rare, forte di una vita vissuta fino in fondo e del coraggio della narrazione della maggiore scrittrice italiana.
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domenica 18 dicembre 2011
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