Negli ultimi anni è calata la quantità di scarti prodotta ed è cresciuta la percentuale di raccolta differenziata. Eppure ancora troppe regioni non riescono a gestire in modo adeguato il ciclo dei rifiuti - Italiani promossi e Regioni bocciate sulla gestione dei rifiuti. Negli ultimi tre anni gli scarti si sono ridotti da 31,4 milioni di tonnellate a 29,6. Effetto del calo dei consumi, ma anche dell’accortezza dei cittadini e dell’aumento della raccolta differenziata (più 4,6 per cento), sottolinea un rapporto del think tank Waste Strategy.
Il problema, però, è che gli sforzi degli italiani sono vanificati dall’inefficienza delle Regioni. Bollino nero per Calabria, Lazio, Liguria, Puglia e Sicilia, dove il 90 per cento dei rifiuti solidi urbani finisce a ingigantire le discariche, ormai quasi sature. Inoltre, «i termovalorizzatori raramente giungono a costruzione», al punto che finora è stato realizzato meno del 20 per cento del totale degli impianti previsto dai piani regionali.
Risultato? «Le “non scelte” dell’Italia», secondo il dossier, «costeranno 15 miliardi di
A. Mas.
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