Si chiama "Latina anche città di mare", il maxi progetto a firma della Giunta Coletta che potrà intercettare 18 milioni di euro per riqualificare gran parte del litorale e della città. Un nome che oggi però, a scandirlo, mette in una luce paradossale lo stato del lungomare pontino, le cui condizioni critiche sono state ben evidenti nel primo weekend lungo di giugno. Perché Latina è tante cose insieme ma è molto lontana dall'essere "anche una città di mare". E ieri inesorabilmente si presentava senza passerelle risistemate, senza bagnini nei tratti a spiaggia libera, ancora senza linee di autobus dedicate per il mare e da rimodulare con il cambio del senso unico, senza parcheggi su terreni privati sbloccati e autorizzati e senza chioschi per il secondo anno consecutivo. Senza tutto questo, ma in compenso con molte costanti che ci mettiamo in valigia anno dopo anno, come i fasti della disordinata edificazione realizzata negli anni 60/70, l'improvvisazione e il fai da te di tanti operatori sul fragilissimo ecosistema dunale o le tracce di una costa funestata dall'erosione.
Bagni a rischio a sinistra
Ieri la desolazione era particolarmente evidente nel tratto tra Capo Portiere e Rio Martino dove, assenza di chioschi e di docce e bagni chimici a parte, si è in attesa che venga predisposto il servizio con le otto postazioni di salvataggio assegnato con la solita gara in ritardo alla ditta Blue Work Service a r.l. La posa della segnaletica prevista nel capitolato e dall'ordinanza 30 della Capitaneria di porto è arrivata l'1 giugno e, magra consolazione, almeno ora in prossimità degli accessi agli arenili liberi si ha contezza di esporsi a "bagni" rischiosi e senza bagnini. Se infatti gli esperti del salvataggio sui tratti liberi, resi obbligatori dalla Bandiera Blu, entreranno in funzione solo il 15 giugno i cartelli avvisano che la balneazione non è sicura per mancanza del servizio salvo poi ricordare poco più sotto che l'orario di balneazione è dalle 9 alle 19. Misteri della cartellonistica.
Caso passerelle
In assenza di strutture ci si organizza da soli e se le passerelle ancora non sono state risistemate (su alcune strutture si rischia un salto nel vuoto) qualcuno ieri si era arrangiato mettendo delle tavole di plastica di fortuna sulle ultime discese. Stesso discorso per i parcheggi nel primo affollato weekend senza gli oltre 4mila stalli su terreni privati che il Comune ha tardato ad autorizzare per dubbi urbanistici, poi risolti, emersi in giunta. L'arte di arrangiarsi è stata la più battuta, a cominciare dalle aree abusive che rilasciavano tagliandi di "parcheggi privati custoditi" per finire con gli automobilisti che hanno pensato di parcheggiare ovunque, anche in mezzo ai giochi per bambini sul giardino della piazza di Foceverde. E, ovviamente, a ridosso della pista ciclabile laddove c'è divieto di sosta e fermata nel tratto a senso unico con il risultato che bastava un autobus per creare lunghi rallentamenti nel traffico.
Senso unico, si cambia
Questo era anche l'ultimo weekend senza il servizio aggiuntivo di trasporto pubblico per il mare che entrerà in funzione il 10 luglio. Ogni anno con la fine delle scuole vengono infatti ridistribuiti i chilometri delle linee scolastiche sul lido, ma quest'anno ci sarà una complicazione in più: il cambio in extremis del senso unico a partire dal 6 giugno che inciderà anche sulla rimodulazione delle corse, sia quelle esistenti (cambieranno i tragitti della linea F e della linea Sabotino) sia delle stesse linee Mare.