SYDNEY - Un nuovo rapporto di economisti ha calcolato il valore della Grande Barriera Corallina, minacciata dal cambiamento climatico, dalla cattiva qualità dell'acqua e dallo sbiancamento dei coralli, a 56 miliardi di dollari australiani (39 miliardi di euro). Un patrimonio, legato in gran parte al turismo, che definisce "troppo grande per fallire". Il rapporto di Deloitte Access Economics avverte che le conseguenze saranno gravi per l'Australia se non intensificherà notevolmente gli sforzi per proteggere la Barriera, il cui status di patrimonio mondiale Unesco è anche a rischio. Lo studio, commissionato dalla Great Barrier Reef Foundation, calcola che la Barriera, che si estende per 2300 km a est del continente, sostiene 64 mila posti di lavoro tra diretti e indiretti e contribuisce ogni anno all'economia nazionale 6,4 miliardi di dollari (4,5 miliardi di euro). "La sua importanza è cruciale per sostenere attività economica e occupazione in Australia", dichiara il rapporto.
Il rapporto, basato su dati pubblicati e su un nuovo sondaggio di oltre 1500 australiani e residenti di altri paesi, viene pubblicato nel pieno di una sostenuta campagna di scienziati e ambientalisti contro il progetto in via di realizzazione di una colossale miniera di carbone nel Queensland centrale, che alimenterebbe la più grave minaccia alla sopravvivenza della Barriera, il cambiamento climatico. Questo mese un gruppo di eminenti oceanografi e leader globali ha scritto al primo ministro Malcolm Turnbull, esortandolo a respingere il progetto, che il controverso miliardario minerario indiano Gautam Adani spera di avviare nei prossimi mesi e che emetterebbe secondo le stime 705 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. "Non vi è mai stato un momento così importante per capire con precisione quanto la Barriera contribuisce e quindi quanto rischiamo di perdere senza di essa", ha detto John Schubert, presidente della Great Barrier Reef Foundation, che opera per affrontare le minacce ambientali. "Oggi la Barriera è a rischio come mai prima. Due anni consecutivi di sbiancamento dei coralli sono senza precedenti, mentre gli eventi meteo estremi sempre più frequenti e i problemi di qualità dell'acqua continuano a danneggiare la salute dei coralli", ha aggiunto.
Il rapporto, basato su dati pubblicati e su un nuovo sondaggio di oltre 1500 australiani e residenti di altri paesi, viene pubblicato nel pieno di una sostenuta campagna di scienziati e ambientalisti contro il progetto in via di realizzazione di una colossale miniera di carbone nel Queensland centrale, che alimenterebbe la più grave minaccia alla sopravvivenza della Barriera, il cambiamento climatico. Questo mese un gruppo di eminenti oceanografi e leader globali ha scritto al primo ministro Malcolm Turnbull, esortandolo a respingere il progetto, che il controverso miliardario minerario indiano Gautam Adani spera di avviare nei prossimi mesi e che emetterebbe secondo le stime 705 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. "Non vi è mai stato un momento così importante per capire con precisione quanto la Barriera contribuisce e quindi quanto rischiamo di perdere senza di essa", ha detto John Schubert, presidente della Great Barrier Reef Foundation, che opera per affrontare le minacce ambientali. "Oggi la Barriera è a rischio come mai prima. Due anni consecutivi di sbiancamento dei coralli sono senza precedenti, mentre gli eventi meteo estremi sempre più frequenti e i problemi di qualità dell'acqua continuano a danneggiare la salute dei coralli", ha aggiunto.
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