lunedì 26 giugno 2017

L'Europa e il trasporto elettrico - Norvegia in pole position, Italia male

http://dorsogna.blogspot.it/2017/06/leuropa-e-la-grande-promessa-del.html
Lo status italiano dell'auto elettrica


Ve lo immaginate quante proteste in Italia quando
arrivera' il mandato EU e non avremo fatto niente
per incentivare le auto elettriche?



Si chiama elettro-mobilita' e la regina e' la Norvegia. 

Oslo ha tutta una serie di incentivi pratici per le auto elettriche: parcheggi dedicati, diritto di transitare nelle corsie degli autobus, una fitta rete di stazioni di ricarica, anche veloci per il pieno in 30 minuti, e niente pagamento di pedaggi. L'elettricita' da molte delle stazioni di ricarica e' gratis. 

Inizio' tutto negli anni 1990 per ridurre inquinamento, traffico, e rumore; ben prima che si parlasse a larga scala dei cambaimenti climatici.

La Norvegia ha ora 135mila veicoli elettrici su un totale di 5.2 milioni di residenti.

Il 40% delle auto nuove vendute nel paese nel 2016 e' stato elettrico.

L'obiettivo e' di avere zero immatricolazioni a petrolio entro il 2025.

E il resto d'Europa?

Il paese che viene dopo la Norvegia e' l'Olanda con circa 113mila unita' elettriche; a seguire la Francia con 108mila macchine elettriche.  

In totale ci sono 637mila veicoli elettrici nel continente, in realta' la Cina ne ha di piu, circa 645mila, ma ha anche una popolazione che e' il doppio dell'Europa.  Negli USA siamo a 570mila unita'.

A livello globale, il numero di immatricolazioni elettriche e' salito del 30 percento rispetto al 2015:  
in Europa i modelli piu' amati sono le BMW i3, la Renault Zoe, la Nissan Leaf, e la Mitsubishi Outlander. 

Si prevede che il 2017 sara' un anno di grande crescita per l'elettrico: per combattere i cambiamenti climatici, per ridurre l'inquinamento, per rispettare gli accordi di Parigi -- alla fine, per forza di cose si dovranno includere interventi sulla mobilita' dei cittadini.

In Norvegia, paradossalmente uno dei principali produttori di petrolio del mondo, funziona: con l'eletricita' che arriva dall'idroelettrico, l'e-trasporto e' quasi del tutto pulito e il chilometraggio e' sufficente per la maggior parte dei bisogni quotidiani di tutti. L'infrastruttura e' capillare e veloce e gli e-veicoli vengono ora usati non solo per andare sul brevissimo raggio, ma anche per distanze maggiori.  Qui l'obiettivo e' di vendere *solo* autovetture elettriche entro il 2025. 

Ovviamente tutto questo abbisogna di incentivi, perche' siamo in un momento di transizione, e nessuna transizione, specie di questa portata, puo' avvenire senza investimenti a grande scala: in Norvegia l'auto elettrica beneficia dell'esenzione dalla tassa di acquisto, il 25% sul costo dell'autovettura.

Come finanziano cio'? Dai soldi dell'oil e del gas!

In realta', cio' che sta dando una grande spinta all''elettrico in altre parti d'Europa non e' tanto la presenza o meno di incentivi quanto nuove regole per l'emissione di CO2 dalle automobili.  Entro il 2021, l'EU ha deciso che ogni automobile dovra' emettere il 40% in meno di quel che emette adesso.

L'unico modo per centrare questo obiettivo e' di promuovere l'elettrico, e si lavora su questo in ogni citta' d'Europa. Ne beneficera' anche l'ambiente e la qualita' dell'aria, con il calo, dei PM nelle citta'.

Anzi, l'EU impone anche che dal 2023 in poi *tutte* le nuove case, complessi di appartamenti e anche quelle rinnovate, dovranno avere stazioni di ricarica.

Entro il 2023, il 10 percento di tutti i parcheggi pubblici dovra' essere per l'elettrico.

E cosi' e' partita la corsa.  Tutti ad investire, tutti a installare centraline per la ricarica, a cercare acquirenti. 

Tutto questo non puo' che arrivare al momento giusto? In Europa, dal 1990 ad oggi, le emissioni industriali sono calate del 38% -- in parte perche' sono calate le industrie -- mentre quelle dalle autovetture sono aumentate del 9% secondo i dati ufficiali dell'EU.

Intanto i costi dell'elettrico calano, grazie a sviluppi tecnologici, per la maggior parte portati sul mercato da Tesla: il prezzo delle batterie al litio (il 40% del costo di una auto elettrica) e' calato del 75% dal 2010 ad oggi: molto piu' in fretta di quanto gli esperti avevano predetto.

Nel 2010 il costo delle batterie al litio era di $1,000 per kilowatt-ora; adesso siamo a $350. Si prevede che nei prossimi anni arriveremo a $125.

E non solo i costi calano, aumenta anche la capacita' di stoccaggio delle batterie.  La BMW i3 arriva fino a 180km su singola carica e la Renault Zoe arriva a 320km. Tesla arriva a 340km. 

L'efficenza aumenta del 5% circa ogni anno, e siamo adesso arrivati alla "seconda generazione" di elettrico con modelli piu' leggeri, con autonomia maggiori.

Tutto questo arriva per la maggior parte da Tesla; i produttori di automobili europei hanno capito che o si adeguavano oppure in futuro avrebbero perso mercato e si sono dati da fare, dal mercato del lusso al mercato dell'utilitaria, ci sono modelli elettrici per tutti.

In Scandiavia hanno installato anche le stazioni di ricarica di seconda generazione: che caricano le automobili in breve tempo. Ce ne sono 1300 di queste ultramoderne. In totale in Europa le stazioni sono 100,000, la maggior parte lente. 

E in Italia?

La situazione non e' rosea qui. Al dicembre 2015 (quindi un anno e mezzo fa, secondo le ultime statistiche che ho potuto trovare) c'erano solo 4,580 veicoli elettrici e 1,550 ibridi. Le vendite a quella data erano solo lo 0.1% del totale.

Perche'?

Perche' al governo non gliene importa niente -- incentivi non ce ne sono dal 2014, e l'infrastruttura e' carente.

La FIAT?  Dove sono le 500 elettriche in giro per l'Europa? Per l'Italia? Dove sono le automobili elettriche di seconda generazione della FIAT? 

La FIAT e' rimasta all'eta' del petrolio.

E che nessuno dica che non erano stati avveriti.

L'UE dice che ogni casa nuova entro il 2023 dovra' avere stazioni di ricarica -- cioe' fra sei anni!

Ve l'immaginate quante polemiche in Italia quando arriveranno questi costi, senza le macchine elettriche?  Tutte le polemiche che ci saranno? La gente che si lamenta?  Occorre che ci sbrighiamo ad incentivare questo mercato dell'elettrico anche in Italia, e a dire alla gente che non e' vero che non si puo'.

Sei anni passano in fretta. 

Invece che trivellare, caro Gentiloni, caro Salvini, caro Renzi, caro Berlusconi, caro Maio, iniziamo ad elettrizzare il paese in modo intelligente e cooperativo. 

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