Le indagini hanno accertato che, contestualmente all'insediamento della societa' aggiudicataria del servizio di raccolta Rifiuti a Noto, avvenuto il primo marzo, l'imprenditore Guglielmino, rappresentante legale della "G.V. Servizi Ambientali Srl" e direttore tecnico della "E.F. Servizi Ecologici Srl", societa' che gestiscono il servizio di raccolta Rifiuti in diversi Comuni siciliani, si sarebbe presentato al titolare della Roma Costruzioni Srl quale emissario di Monaco richiedendo l'assunzione di due operai che sarebbero stati indicati dallo stesso boss quale forma di 'pizzo'. Al rifiuto dell'imprenditore, e' stato subito progettato ed eseguito nella serata della domenica di Pasqua, il 16 aprile, l'incendio di un autocompattatore custodito all'interno dell'autoparco. Le indagini condotte con intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali hanno permesso in brevissimo tempo di ricostruire il grave quadro indiziario a carico degli arrestati, "corroborate - spiegano gli investigatori - da una attivita' preliminare di studio del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore della raccolta dei Rifiuti e dalle informazioni acquisite grazie ad un costante monitoraggio del territorio da parte della Guardia di finanza e dalla polizia di Stato". L'indagine, viene sottolineato, ha consentito di colpire le infiltrazioni mafiose del clan che opera nella zona sud della provincia di Siracusa, "in un settore economico particolarmente delicato dove la penetrazione criminale costituisce un danno consistente per le imprese operanti nel settore".
(AGI)Le mani della mafia sui Rifiuti. Minacce e assunzioni imposte per conto del boss del clan Trigila. Un imprenditore che taglieggia e un altro che denuncia, consentendo la cattura della banda di estorsori.
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