anche il sindaco di Pontinia sul caso Trasco si è fidato dei tecnici dell'amministrazione (che non sono stati condannati) e dei loro pareri positivi. Certo se passa la norma che Matteo Renzi se ignorante viene assolto non verrà mai condannato...
LE MOTIVAZIONI DEI GIUDICI CONTABILI SULLE ASSUNZIONI ILLEGITTIME A FIRENZE: “NONOSTANTE LA LAUREA IN LEGGE, SI FIDAVA DEI BUROCRATI”
di Thomas Mackinson
Q
uando è stato assolto ha esultato
su Tw i t te r : “La Corte mi aveva
condannato a pagare 14mila euro per
un atto amministrativo della Provincia
di Firenze. Oggi condivido una piccola
soddisfazione: l’appello ha annullato la
condanna e la verità viene finalmente
ristabilita”. Per Matteo Renzi sembrava
chiusa così la vicenda dei portaborse
senza laurea che aveva assunto nella
sua segreteria con contratti e retribuzione
da dirigenti negli anni dal 2004 al
2009. Per quella storia aveva subito due
condanne da parte della Corte dei
Conti della Toscana e tre anni dopo è
arrivata l’assoluzione in appello in Lazio.
L’unico ad essere sollevato, a quanto
pare, è però il diretto interessato. Le
motivazioni della sentenza emessa dai
giudici della Prima sezione centrale
d’Appello di Roma il 4 febbraio scorso
tolgono al premier l’imbarazzo della
condanna ma non altri.
A PAGINA 11 si legge: “Pur non ricorrendo
gli estremi della cosiddetta ‘esi -
mente politica’, questo Collegio ritiene
di poter rilevare l’assenza dell’elemen -
to psicologico sufficiente a incardinare
la responsabilità amministrativa, in un
procedimento amministrativo assistito
da garanzie i cui eventuali vizi appaiono
di difficile percezione da parte
di un ‘non addetto ai lavori’. In poche
parole, Renzi è assolto perché non in
grado di percepire le illegittimità del
proprio operato. Il direttore di Lex Italia,
rivista di diritto pubblico, Giovanni
Virga la spiega così: “Il collegio ha ritenuto
che l’attuale Presidente del
Consiglio, pur essendo in possesso di
una laurea in giurisprudenza, è un ‘non
addetto ai lavori’ che si fida ciecamente
degli apparati burocratici (che quindi
sono stati giustamente condannati in
primo grado) e che non è in grado nemmeno
di rilevare che al personale privo
di laurea da lui assunto in via fiduciaria
non può essere corrisposto il trattamento
economico previsto per i laureati”.
Il principio rischia di incentivare
un sistema diffuso di elusione della responsabilità
erariale.
“Serve anche a mandare
assolti nei giudizi di responsabilità
i politici di
vertice i quali, essendo
‘non addetti ai lavori’,
non possono essere ritenuti
responsabili degli
atti da loro adottati e firmati”.
I GIUDICI avevano un’altra strada per
assolvere Renzi. Nei meandri della riforma
Madia è spuntato un comma
3-bis che modifica il Testo Unico degli
Enti Locali proprio nella parte che riguarda
l’inquadramento del personale
di staff esterno. Con lessico un po’ bi -
zantino, il comma sembra
acclarare la possibilità
di parametrare il trattamento
economico dei
“portaborse” sprovvisti
di laurea a quello dei dirigenti;
proprio l’inciam -
po oggetto dell’appello di
Renzi. Da qui, il sospetto
che fosse entrato nella riforma
ad “usum delphini”, perché venisse
applicato retroattivamente dalla
Corte in base al principio di retroattività
della legge favorevole al reo. Per
l’assoluzione non è stata necessaria la
legge ad personam: è bastato che la persona
ignorasse la legge. La sentenza e i
particolari oggi, su i l fa t to q u o t i d i a n o. i t . il fatto quotidiano 25 febbraio 2015
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