lunedì 23 febbraio 2015
ambiente distrutto in Toscana? Quel Pd t ra d i s c e i suoi ideali
di Ferruccio Sansa
T
radimento dei propri ideali.
Non è un reato previsto dal
codice. L’unico tribunale è quello
della coscienza. Ma per i politici
dovrebbe essere tra le mancanze
più gravi.
Un’incriminazione meriterebbero
senza dubbio il Partito Democratico
e tanti suoi rappresentanti.
Troppo spesso hanno devastato
l’ambiente, bene prezioso per la sinistra
italiana. Hanno svenduto il
nostro territorio. Un tradimento
compiuto per agevolare gli affari
di imprenditori amici (vedi soprattutto
le cooperative che macinano
soldi e cemento), per garantirsi
poltrone e consenso (molti
dei maggiori imprenditori del
mattone, vedi Caltagirone, sono
anche proprietari di giornali). Ma
anche, nella migliore delle ipotesi,
per semplice ignoranza, per disinteresse
o per un malinteso spirito
di partito. Meglio che resti integro
il Pd piuttosto che la nostra terra.
Non è anche questo tradimento?
L’ultimo esempio sono gli emendamenti
presentati dal Pd al piano
paesaggistico della Regione Toscana
(governata dal centrosinistra
di Enrico Rossi). Parliamo di
un documento che sarebbe un
modello di tutela del territorio,
elaborato dall’assessore all’Urba -
nistica Anna Marson.
Invece, a dieci giorni dalla votazione
del piano, ecco spuntare una
pioggia di emendamenti. Da Forza
Italia e dal Partito Democratico.
Sono praticamente uguali nel loro
tenore. E già questo la dice lunga.
Ma concentriamoci su quelli del
centrosinistra (perché il berlusconismo
è sempre stato accanito nemico
dell’ambiente). Si prevede
che le “direttive” indicate nel piano
siano trasformate in semplici
“indirizzi”. Termini tecnici, in
pratica così si lascerebbe ai comuni
mano libera per fare i fatti propri.
Ancora: le criticità indicate dal
Piano sarebbero da considerare
semplici valutazioni scientifiche.
Non tassative. Di più: si aprono
brecce nella tutela delle Alpi
Apuane mangiate dalle cave, della
costa minacciata dal cemento.
Insomma, il Piano Paesaggistico
sarebbe ridotto a un colabrodo.
Come è successo in Liguria dove le
giunte di centrosinistra di Claudio
Burlando hanno votato piani casa
tra i più devastanti, dove hanno
approvato la costruzione di centri
commerciali realizzati da imprenditori
amici in zone a rischio alluvione.
Per non dire del Veneto, dove il Pd
sosteneva la realizzazione di centri
commerciali da milioni di metri
cubi nelle campagne più belle
d’Italia. Dell’Emilia dove il partito
si è speso anima e corpo per quel
serpente di asfalto che è l’autostra -
da Mestre-Orte (oltre 10 miliardi
di costo).
Cari esponenti del Pd, continuate
pure così. Otterrete la gratitudine
degli imprenditori, l’appoggio dei
loro giornali, conserverete le vostre
poltrone. Ma lasciateci almeno
dire che siete dei traditori dei
vostri ideali. il fatto quotidiano 23 febbraio 2015
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