mercoledì 25 febbraio 2015
La Torino Lione, Monica Frassoni (Verdi) “Tav, i soldi non arriveranno mai”
di Andrea Giambartolomei
Torino
F
irmato l’accordo per il progetto
definitivo della Torino-Lione
tra Italia e Francia, i due governi potranno
chiedere all’Unione europea i
finanziamenti per l’opera. Ma i Verdi
non ci stanno e, con un appello sostenuto
pure da M5S e L’Altra Europa
con Tsipras, rilanciano la battaglia
contro quella che reputano
un’opera inutile. “R iteniamo
che non sia
prioritario spendere e
accantonare questa
quantità di denaro per
un’opera così inutile
come il tunnel in Valsusa,
una cattedrale
del deserto”, sostiene
la presidente dei Verdi
europei, Monica Frassoni.
All’Ue verrà chiesto di coprire il 40
per cento dei costi. Il commissario
straordinario Mario Virano è certo
che i soldi arriveranno. Per Hubert du
Mesnil di Ltf potrebbero fermarsi al
20 per cento. Secondo lei cosa accadrà?
Sarà difficile ottenere tutti quei fondi.
Ci sono quattro progetti in competizione
per ottenere una fetta dei
5,5 miliardi stanziati dalla Commissione
europea. È da escludere che più della metà del budget vada al tunnel
in Val di Susa. E poi bisognerà vedere
se il progetto riuscirà a rispettare i
criteri europei, che sono molto stringenti
in materia ambientale...
Nel vostro appello lei, gli eurodeputati
di Europe Ecologie e altri sottolineate
l’assenza di informazioni certe
sui costi.
I dati forniti da Virano ai parlamentari
non erano precisi. Siamo convinti
che siano sottostimati e se sono
sottostimati ovviamente anche il valore
del contributo comunitario diminuisce.
L’Unione europea dovrebbe monitorare
di più la Torino-Lione?
Certo. I controlli sui progetti sono
pochi e negli ultimi 15 anni, solo per
quest’opera, sono stati spesi 1,2 miliardi
di euro per gli studi, le gallerie
preliminari e poche altre cose.
Voi avete denunciato all’Olaf alcune
anomalie ed è stata avviata un’i n d agine. Quali aspettative avete?
Pensiamo che ci siano buone possibilità
di rendere pubbliche le irregolarità
sull’uso dei fondi Ue. Questo
metterà ancora più in evidenza la vera
ragione di questa grande opera:
foraggiare gruppi di interessi e costruttori.
Gli amministratori dei 21
comuni della bassa Val di Susa hanno
chiesto al governo Renzi che i soldi
vengano destinati a opere e servizi
di prima necessità.
Secondo lei che risposta darà il premier?
Renzi comprende solo i rapporti di
forza e non ha alcuna sensibilità ambientale.
Bisogna che l’Ue dica chiaramente
che il progetto non risponde
ai criteri comunitari. Questo è
l’obiettivo della task force europea
nelle prossime settimane. Se ce la
facciamo, anche parzialmente, il
progetto è morto, Renzi o non Renzi. il fatto quotidiano 25 febbraio 2015
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