La
società che gestisce uno degli invasi a Borgo Montello accusata di
reati gr av i s s i m i
DETTAGLI
I
FONDI DESTINATI
AL
POST MORTEM
NON
RISULTAVANO
ACCANTONATI
E
I COMUNI
HANNO
PAGATO DI PIÙ
La
Procura di Latina
ricorre
in Cassazione
avverso
il verdetto
del
Tribunale del Riesame
sui
provvedimenti cautelari
ordinati
per la società Indeco.
Su
questa società le
inchieste
sono due, una per
il
mancato accantonameno
dei
fondi post mortem necessari
alla
bonifica e obbligatori
ex
lege, la seconda
inerente
la truffa in danno
dei
Comuni che secondo la
Procura
di Latina hanno pagato
più
del dovuto per il
conferimento
presso la discarica
di
Indeco, la srl
appartenente
alla galassia
del
gruppo Grossi che gestisce,
appunto,
uno degli
invasi
di via Monfalcone. Il
Tribunale
del Riesame lo
scorso
dicembre aveva accolto
i
rilievi della difesa
degli
indagati per il mancato
accantonameno
dei fondi
per
il post mortem della
discarica
e scarcerato i sette
indagati
principali, tra cui il
manager
per Latina Ernesto
D’Aprano
e gli stessi membri
della
famiglia Grossi
che
controlla la holding.
Per
quanto riguarda, invece
la
truffa, secondo l’accusa i
vertici
di Green Holding
erano
riusciti a imporre alla
Regione
Lazio un prezzo
maggiore
del dovuto per il
conferimento
dei rifiuti a
Borgo
Montello, il che aveva
fatto
lievitare i costi del
noleggio
dei mezzi che venivano
acquisiti
da una società
dello
stesso gruppo
principale
Green Holding,
la
Alfa Alfa. Gli
elementi di
fondo
dell’inchiesta vengono
ribaditi
dalla pubblica
accusa,
rappresentata dal
sostituto
procuratore Luigia
Spinelli,
che ha proposto
ricorso
in Cassazione
avverso
la decisione del
Riesame.
La società e i suoi
vertici
hanno sempre negato
ogni
addebito ma va detto
che
alla base dell’indagi -
ne
ci sono una serie di
riscontri
documentali e intercettazioni
telefoniche
che,
per esempio, provano
che
l’emergenza di cui
spesso
nell’ultimo anno ha
parlato
Indeco in realtà era
inesistente
e serviva per ottenere
una
nuova autorizzazione
che,
infatti, è puntualmente
arrivata
a settembre
scorso
formata dalla Regione
Lazio.
Alla domanda
originaria
per l’autorizza -
z
i o n e a l p r o s i eg u o
dell’esercizio
in discarica
l’amministrazione
della società
non
ha ancora allegato
le
polizze fidejussorie necessarie
a
coprire eventuali
rischi
legati alla gestione
autorizzata.
E tra le giustificazioni
addotte
da Indeco
per
il ritardo nella consegna
delle
assicurazioni c’e ra
anche
l’inchiesta della Procura
di
Latina. Al Riesame
sono
state «intaccate» le
misure
cautelari personali e
reali
ma ci sono in realtà
ancora
molti nodi sparsi tra
gli
atti e le azioni messe in
campo
negli ultimi anni
dalla
Indeco srl, la quale,
comunque,
nelle ultime settimane
ha
anche accettato
di
partecipare alla bonifica
dei
siti di Montello, ipotesi
che
aveva sempre respinto
addossando
la responsabilità
dei
danni ambientali e i
costi
degli interventi di
messa
in sicurezza dei vecchi
invasi
alla concorrente
Ecoambiente.
Di fatto, allo
stato,
le condizioni in cui
versa
la discarica non sono
per
niente rassicuranti e
permangono
tracce gravi di
inquinamento
delle falde
nonostante
le azioni di bonifica
già
poste in essere.
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IL
QUOTIDIANO - Martedì 20 Gennaio 2015
Latina
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