lunedì 26 gennaio 2015

Alaska, bye bye petrolieri

di  | 26 gennaio 2015Alaska’s National Wildlife Refuge is an incredible place — pristine, undisturbed.
It supports caribou and polar bears, all manner of marine life,countless species of birds and fish, and for centuries it supported manyAlaska Native communities. But it’s very fragile.
Presidente Obama, 24 Gennaio 2015
alaska-gpPer anni qui negli Usa si è discusso di cosa fare dell’ANWR – l’Arctic National Wildlife Refuge– di straordinaria biodiversità e casa di caribou, uccelli, orsi polari, lupi, e vita acquatica.  Per la precisione sono trentacinque gli anni in cui repubblicani e democratici hanno dibattuto e si sono combatutti su questo angolo di Alaska, dove oltre alla vita animale ci sono anche riserve di petrolio.
Finalmente, l’amministrazione Obama decide di fare le cose in grande e qualche giorno fa ha annunciato che circa 12 milioni di acri dell’ANWR, cioè quasi 5 milioni di ettari, diventeranno presto una zona di wilderness e cioè ufficilamente ‘selvaggia’ con divieti alla costruzione di strade e di altre infrastrutture industriali, togliendo ogni possibilità ai petrolieri di fare buchi. Anche una vasta area del mare di Alaska sarà vietato alle trivelle e potrebbero anche essere imposti nuovi divieti alle operazioni estrattive già in corso nel National Petroleum Reserve dell’ Alaska. Questo dopo avere già chiuso alle trivelle a Bristol Bay qualche settimana fa. L’annuncio ufficiale è venuto dal segretario per l’Interno, Sally Jewell che ha detto: 
“Designating vast areas in the Arctic National Wildlife Refuge as Wilderness reflects the significance this landscape holds for America and its wildlife. Just like Yosemite or the Grand Canyon, the Arctic National Wildlife Refuge is one of our nation’s crown jewels and we have an obligation to preserve this spectacular place for generations to come”.
Questo risultato si e’ giunto grazie all’attivistmo del consigliere di Obama John Podesta, per il quale la conservazione dell’ambiente naturale era una delle priorita’ maggiori. Fra qualche settimana Podesta si ritira per aiutare la campagna elettorale di Hillary Clinton. Aveva gia’ lavorato nell’amministrazione di Bill Clinton e sotto di lui erano state create molte riserve naturali e zone protette. L’Alaska e’ un altro tassello al suo lavoro.
E ovviamente i repubblicani fanno guerra. La Senatrice dell’Alaska Lisa Murkowski, repubblicana e a capo adesso del Senate Energy and Natural Resources Committee ha il ruolo di esaminare i progetti relativi a trivelle, fracking, oleodotti e rinnovabili. Parla come se le avessero tolto un rene, e non pensa affatto che l’ANWR debba essere protetto per le generazioni future ma che togliendo il diritto ai residenti dell’Alaska di trivellare, è come se avessero fatto un attacco alle generazioni future che ne sentiranno le conseguenze a lungo termine.
What’s coming is a stunning attack on our sovereignty and our ability to develop a strong economy that allows us, our children and our grandchildren to thrive. It’s clear this administration does not care about us, and sees us as nothing but a territory. I cannot understand why this administration is willing to negotiate with Iran, but not Alaska. But we will not be run over like this. We will fight back with every resource at our disposal.”

Più saggie le parole di Jamie Williams, presidente della Wilderness Society dell’Alaska che dice: 
Some places are simply too special to drill. 
Direi che si applica pure a a molti angoli d’Italia.
Qui immagini della natura dell’ANWR salvata dai petrolieri http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/26/alaska-bye-bye-petrolieri/1371099/

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