sabato 24 gennaio 2015

Reati ambientali, la Procura di Lanciano sequestra centrale a biomasse e sansificio a Treglio

Il procuratore Menditto: "Non ci sono elementi per dire che siano pericolosi per la salute"  LANCIANO – La Procura di Lanciano ha sequestrato la centrale a biomasse e il sansificio di Treglio. I due impianti erano finiti nel mirino della magistratura oltre un anno fa, dopo gli esposti di cittadini e associazioni preoccupati per l’emissione di fumi e sostanze pericolose per la salute. Oggi arrivano i sigilli e la chiusura degli impianti. Il sansificio era già chiuso, mentre la Gct (Gestione calore Treglio) sarà spenta rispettando, per motivi di sicurezza, i dovuti tempi tecnici.

La Procura frentana, che ha chiesto e ottenuto dal gip Francesco Marino il sequestro preventivo degli impianti, avrebbe accertato reati ambientali, inquinamento e violazioni del decreto 152/2006 (“Tutela ambiente”). Ai legali rappresentanti delle due società che gestiscono gli impianti sono stati contestati due tipi di reato: nell’impianto di produzione di energia elettrica, sarebbero stati bruciati quantitativi superiori di materiale rispetto al consentito e, presumibilmente, anche di materiale non consentito; per il sansificio, invece, sarebbero stati registrate emissioni di monossido di carbonio di livello tre volte superiore al consentito. Per entrambi gli impianti, infine, viene contestato lo smaltimento delle ceneri come rifiuti riutilizzabili per ottenere un risparmio, quando invece non lo sarebbero.
Le indagini sono state condotte dal comando aeronavale della guardia di finanza di Pescara e dai super consulenti nominati dalla Procura, gli stessi che hanno esaminato il caso Ilva di Taranto. «Abbiamo avuto la collaborazione dei proprietari degli impianti», sottolinea il procuratore capo Francesco Menditto, «quelli che oggi contestiamo sono reati di inquinamento ambientale. Non sono emersi elementi atti a ritenere che le violazioni comportino danni alla salute e alle persone. Se i proprietari si dovessero adeguare alle norme di legge, gli impianti potrebbero essere riaperti e dissequestrati. Se devono continuare a produrre, devono farlo nel rispetto delle regole, le uniche che danno garanzie anche per la salute dei cittadini». http://www.lanciano24.it/?p=9339

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