Difficile dire se l'attuale maggioranza
Di Giorgi e il laboratorio della destra a Latina finisca insieme alle
varianti urbanistiche e agli aumenti di cubatura oggi sotto inchiesta
e se gli stessi atti resisteranno alle prove difficili di verifica.
Allo stesso modo è facile prevedere
che, dopo numerosi esposti, segnalazioni, diffide, denunce sulle
autorizzazioni, pareri, approvazioni delle centrali a biomasse e
biogas in zona h rurale di PRG (piano regolatore generale
urbanistico), in assenza di un regolamento e di atti di indirizzo
comunali si possa aprire un altro fronte giudiziario.
Come nel caso dell'urbanistica e dei
rifiuti, l'assenza o l'incapacità della politica ha causato
l'intervento dirompente della magistratura e delle forze dell'ordine,
anche nel campo energetico, in zona agricola, ci sono diversi aspetti
da chiarire.
Non è escluso che in questo settore si
possa aprire un contenzioso sia dei cittadini, dei comitati e delle
associazioni di risarcimento danni (per inquinamento) oltre che verso
le aziende (se non rispettano la normativa) anche verso gli
amministratori, che hanno rilasciato autorizzazioni o pareri non
dovuti, oppure semplicemente non abbiano richiesto per l'esercizio
documenti e pareri necessari.
Nello stesso rischio risarcitorio
potrebbero incorrere anche gli enti di controllo se non avranno
effettuato le analisi e i controlli di legge oppure verso gli enti
che, dopo gli esami negativi, non abbiano applicato le sanzioni e gli
interventi a tutela.
Tante sono le domande spesso rimaste
senza risposta, oppure con spiegazioni insufficienti:
- le centrali a biogas / biomasse rispettano la normativa regionale in zona h rurale?
- È stato presentato un PUA idoneo e valido?
- I terreni utilizzati nel PUA per la produzione di biomasse, a servizio dell'impianto, dove viene effettuato lo spandimento del digestasto sono liberi, oppure sono stati vincolati ad altri impianti, PUA, a servizio di altre costruzioni, affittati per altri scopi?
- Le centrali a biogas / biomasse rispettano i requisiti di servizio dell'azienda agricola oppure sono un impianto produttivo a tutti gli effetti senza i requisiti aziendali agricoli?
- Sono stati segnalati alcuni impianti che hanno iniziato l'attività produttiva senza il certificato di prevenzione incendi (CPI) o con CPI non completo, sono state in tal caso avviate le relative procedure? È stata regolarizzata la situazione di tali impianti?
- Sono stati segnalati alcuni impianti con le emissioni fuori norma, quali le procedure attivate di conseguenza? In conseguenza di tali sforamenti è stato attuato un campionamento per tutti questi tipi di impianti per verificarne la rispondenza? Oppure gli enti di controllo intervengono solo dove cittadini e comitati ne chiedono il controllo? È stata regolarizzata la situazione di tali impianti?
- Anche per gli scarichi di alcuni impianti sono stati riscontrati valori norma uali le procedure attivate di conseguenza? In conseguenza di tali sforamenti è stato attuato un campionamento per tutti questi tipi di impianti per verificarne la rispondenza? Oppure gli enti di controllo intervengono solo dove cittadini e comitati ne chiedono il controllo? È stata regolarizzata la situazione di tali impianti?
- Per tutti gli impianti non autosufficienti (cioè con terreni non di proprietà per la produzione di biomasse e di spandimento) c'è stata una verifica successiva se non il rapporto di locazione dei terreni continua oppure è stato interrotto aggirando la norma?
- Le centrali energetiche che utilizzano il gas sono comprese nell'elenco allegato delle attività soggette alla direttiva Seveso a rischio di incidente rilevante (RIR), è stato verificato l'adempimento ai vari articoli dello stesso decreto legislativo? Era stato richiesto e rilasciato il parere di compatibilità territoriale considerato che nel comune insistono altri impianti soggetti a RIR?
- Perchè il comune di Latina non ha prodotto la variante urbanistica necessaria in caso di presenza di impianti soggetti a RIR? Ha attuato l'informazione alla popolazione limitrofa, adottato il piano di evacuazione e di emergenza?
- Le centrali a biogas e biomasse rappresentano un carico oltre che ambientale per le emissioni e gli scarichi anche per la sede stradale e quindi, di conseguenza, dovrebbero concorrere al pagamento degli oneri di urbanizzazione per la costruzione e la manutenzione di strade, illuminazione pubblica. Inoltre producono un reddito ed una variazione catastale verso i quali un vantaggio economico dovrebbe arrivare al comune sotto forma di addizionale comunale Irpef, di Imu e di altre tasse e imposte locali. Anche l'esame delle stesse pratiche è un costo per l'amministrazione comunale. Di conseguenza qualora non venisse rischiesto il pagamento congruo della tassa di esame progetto, la verifica del pagamento degli oneri di urbanizzazione, delle tasse e imposte locali ci sarebbe un danno erariale. Viene verificato tale adempimento oppure potremmo essere in presenza di danno erariale?
- Per la realizzazione di tali centrali a biogas – biomasse va presentato il progetto di bonifica e ripristino e anche la polizza fideiussoria rilasciata secondo i criteri di legge e indicati dalla Banca d'Italia. In alcuni casi si è verificato che l'autorizzazione è stata rilasciata in assenza di polizza fideiussoria oppure rilasciata da istituti che non rispettano tali criteri e addirittura da soggetti falliti. Anche tale condotta, qualora non venisse corretta, rischia di generare ulteriore danno erariale. Chi verifica?
- Dobbiamo aspettare ancora una volta l'arrivo della Magistratura o una volta tanto la politica e gli amministratori sapranno fare il loro dovere?
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