mercoledì 19 novembre 2014

San Felice Circeo, infiamma la polemica sull’approdo. L’ente ribatte: l’interesse pubblico prevale su tutto Una gestione «incompatibile» L’amministrazione incalza: «Per anni le decisioni sul porto in mano a parenti e soci della coop»

SOTTOLINEATE
LE CRITICITA’
RILEVATE
DAI LEGALI
DI FEDERICO DOMENICHELLI
Era tutt’altro che imprevedibile
che alla fine si
arrivasse allo scontro tra
l’amministrazione comunale
di San Felice Circeo e la cooperativa
Circeo 1°” per quanto
riguarda la gestione del porto
turistico. Dura la nota
d el l’amministrazione comunale
in replica a quanto sostenuto
dalla cooperativa stessa
che ha ribadito fermamente la
legittimità dei propri titoli
concessori dicendosi pronta a
difendere i propri interessi in
ogni sede. L’amministrazione
del sindaco Gianni Petrucci,
invece, torna a parlare di una
«situazione unica in Italia»,
ossia quella di «una struttura
costruita con soldi pubblici ma
che non ha mai fruttato un
centesimo ai cittadini». Ma
non solo. Nel mirino anche
quanto precedentemente stabilito
a livello politico per
quanto concerne la gestione
d e ll ’approdo turistico. «Vedremo
se verrà finalmente alla
luce - scrivono in una nota - un
caso di conflitto di interesse
che ha dell’incredibile, visto
che per anni a prendere decisioni
politiche sulla gestione
del porto sono state persone
che risultavano essere allo
stesso tempo soci della Cooperativa
Circeo 1° o loro parenti
». Poi l’attenzione è stata
invece focalizzato sul nocciolo
vero e proprio della questione,
ossia la legittimità degli
atti concessori rilasciati alla
cooperativa. I due avvocati incaricati
dall’ente, l’av vo c a t o
Vincenzo Puca e il professor
Claudio Angelone, hanno ritenuto
infatti che siano sussistenti
i presupposti e le condizioni
per attivare uno o più
procedimenti finalizzati
all’annullamento d’ufficio, in
autotutela, delle concessioni
medesime. E questo perché i
titoli concessori rilasciati negli
ultimi anni dal Comune di San
Felice Circeo sarebbero stati
rilasciati senza previa procedura
di evidenza pubblica imposta
da una direttiva europea
del 2006 e «in violazione e
falsa applicazione» dell’arti -
colo 24 del regolamento di
esecuzione del Codice della
Navigazione. «Si andrà poi a
verificare le motivazioni e le
eventuali responsabilità - tagliano
corto dal Comune - non
è stata esperita la procedura
dell’evidenza pubblica e/o non
è stato applicato regolarmente
il citato articolo del regolamento
di esecuzione del Codice
della Navigazione. Nessuno
mette in dubbio che le
concessioni demaniali considerate
turistico ricettive siano
prorogate e nessun atto può
intervenire legittimamente a
pregiudicarne la durata. Questo
- puntualizzano dal Comune
- a condizione che il rilascio
delle stesse sia avvenuto nel
pieno rispetto delle leggi, dei
regolamenti e delle norme vigenti.
La presa di posizione
della stessa cooperativa è un
dato scontato e nessuno ha mai
pensato che avrebbe rinunciato
ad una cospicua fonte di
guadagno senza alzare le barricate.
Ma ai responsabili della
Circeo 1°” diciamo di stare
tranquilli, perché saranno gli
organi competenti a confermare
o meno se esistono gli
estremi per l’annullamento in
autotutela degli atti di concessione
».
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IL QUOTIDIANO - Martedì 18 Novembre 2014

Pontinia Sabaudia Circeo Terracina 21

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