La
dirigente assunta senza concorso diventa vicedirettore dell’Arpa
Lazio
DETTAGLI
GIÀ
INSERITA
NEL
SETTORE
AMBIENTE,
SUOI
MOLTI ATTI
SU
BORGO
MONTELLO
E
GLI IMPIANTI
DI
GRAZIELLA DI
MAMBRO
Sospesa,
anzi rimossa,
anzi
promossa. Il destino
professionale
di
Maria
Grazia Pompa, già
super
dirigente della Regione
Lazio
finita nel ciclone
generato
dalla scandalo delle
promozioni
di personale
senza
titoli, si è compiuto
nel
giro di qualche giorno.
Infatti
la scorsa settimana la
Pompa
era stata sospesa con
provvedimento
del Presidente
della
Regione Lazio in
quanto
si tratta di uno dei
dieci
dirigenti provenienti
d
a ll ’Agenzia Parchi promossi
senza
alcuna selezione
pubblica
e senza i titoli
richiesti.
La scelta del Governatore
Zingaretti
era arrivata
sull’onda
delle polemiche
e
in seguito ad una
interrogazione
del Movie
mento
5 Stelle. Questi dirigenti
erano
stati tutti nominati
dall’ex
capo del Settore
Ambiente
Raniero De Filippis.
Sono
passati appena pochi
giorni
e la stessa Maria
Grazia
Pompa è stata scelta
dal
Presidente Zingaretti
q
u a l e v i c e d i r e t t o r e
dell’Agenzia
regionale per
la
protezione dell’Ambiente
(Arpa).
Provvedimento certamente
legittimo
ma palesemente
ridicolo.
Maria
Grazia
Pompa ad ogni modo
segue
da tempo i problemi
ambientali
in quanto, appunto,
già
dirigente assegnato
al
Settore Discariche e
Bonifiche.
Suo, giusto per
ricordare,
l’atto con cui veniva
di
fatto dichiarato lo
stato
di emergenza per il
conferimento
dei rifiuti indifferenziati
che
a giugno
scorso
ha imposto il blocco
verso
la Rida di Aprilia per
superamento
del tetto massimo
consentito.
In base a
quella
disposizione la società
titolare
dell’impianto di
trattamento
chiuse i cancelli
i
Comuni furono costretti a
inviare
i camion alla Saf di
Colfelice
pagando per trasporto
e
conferimento circa
il
doppio rispetto al mese
precedente.
Si scoprirà più
tardi
da una serie di intercettazioni
telefoniche
che le
emergenze
per i rifiuti non
erano
sempre giustificate
ma
spesso frutto finale di
tattiche
di privati gestori di
discariche
e impianti.
L’Agenzia
che ora la Pompa
contribuirà
a dirigere ha
messo
del suo nei ritardi
relativi
alle analisi ambientali.
Ha
impiegato tre mesi
per
inviare i primi controlli
contro
i miasmi sprigionati a
Montello
e (inoltre) non si è
mai
accorta di un trucco
banale
utilizzato dai gestori
per
dribblare l’esito delle
analisi,
ossia mescolare
molta
acqua al percolato e
così
tutte le sostanze tossiche
vengono
diluite e i test
sui
pozzi sono sempre stati
«piuttosto
buoni». L’Arpa
non
se ne è accorta ma il
tecnico
del Tribunale sì. E
dopo
appena un paio di sopralluoghi.
Strano,
ma vero.
E
ora anche documentato.
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IL
QUOTIDIANO - Giovedì 20 Novembre 2014
Latina
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