lunedì 21 luglio 2014

Viaggio nell’inferno di Abidjan: la città martire dei rifiuti tossici europei

Agosto 2006. La Probo Koala e il suo carico di veleni attraccano nel porto della città più popolosa della Costa D’Avorio. A bordo ci sono 530 metri cubi di liquami prodotti dalla raffinazione del petrolio tramite sodacaustica e altri agenti inquinanti. L’obiettivo della multinazionale europea Trafigura, leader mondiale del settore degli idrocarburi, è disfarsi a tutti i costi di quel materiale perché il trattamento dei rifiuti costerebbe troppo. E così succede: notte tempo una serie di autocisterne scaricano il materiale in 18 diversi punti della metropoli: in ex discariche, nei tanti corsi d’acqua della laguna, vicino a case e scuole. E’ una bomba ecologica che avvelena tuttaAbidjan: stime indipendenti parlano di oltre 100mila persone coinvolte. Ancora oggi la popolazione paga le conseguenze di quel carico di sofferenza e morte come ha documentato il viaggio del fattoquotidiano.it fra bidonville, ed discariche e ilreparto di oncologia infantile: venti posti letto per un paese di 20 milioni di abitanti  di Lorenzo Galeazzi e Vauro Senesi
Un ringraziamento a Soleterre, ong impegnata in Costa d’Avorio con un programma internazionale di aiuto all’oncologia pediatrica: acquisto di chemioterapie, formazione dei medici, supporto psicologico e casa accoglienza per le famiglie dei bambini malati.

Ogni inferno è peggio degli altri. Ad ognuno il cancro per gli interessi degli speculatori. Con i soliti politici che non si assumono mai responsabilità.http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/21/viaggio-nellinferno-di-abidjan-citta-martire-dei-rifiuti-tossici-europei/288966/

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