sabato 18 gennaio 2014
scandalo rifiuti Roma e Latina interrogatori Raniero De Filippis e Luca Fegatelli non hanno risposto al gip
Più tempo per la difesa dei due dipendenti della Regione che aiutavano Cerroni
Il silenzio dei dirigenti
A LATINA
E’ STATO AD
DELLA SOCIETÀ
DEI RIFIUTI
CONTROLLATA
DAL COMUNE FINO
A POCHI GIORNI FA
A ROMA
RIUSCIVA
AD OTTENERE
INFORMAZIONI
E SUGGERIMENTI
SULLE SCELTE
PIÙ «UTILI»
CONTESTAZIONE
ENTRAMBI AI DOMICILIARI
DA UNA SETTIMANA CON L’ACCUSA
DI AVER FAVORITO LE AZIENDE
DELLA HOLDING DEL «SUPREMO» Latina Editoriale Oggi 17 gennaio 2014
Si sono avvalsi della
facoltà di non rispondere
Luca Fegatelli,
ex dirigente dell'Area Rifiuti
della Regione Lazio e
Raniero De Filippis, responsabile
del Dipartimento
del territorio della Regione
Lazio. Entrambi si trovano agli arresti domiciliari
da una settimana in
seguito alla esecuzione
delle ordinanze di custodia
cautelare del gip di Roma
Massimo Battistini e che
hanno decapitato una organizzazione
criminale di cui
si ritiene facciano parte
Manlio Cerroni, il re dei
rifiuti di Roma, imprenditore
notissimo in quel settore,
il suo più stretto collaboratore
Bruno Landi e
altre tre persone, referenti a
vario titolo delle aziende di
Cerroni. Dunque né Fegatelli
né De Filippis hanno
voluto spiegare quale era la
loro posizione, probabil
mente anche in questo caso
(come per alcuni degli altri
indagati che già non avevano
risposto al Gip) per consentire
alla difesa di leggere
la voluminosa documentazione
che compone il
fascicolo d’inchiesta e nella
quale sono contenute sia
le note della Regione a
firma dei due dirigenti che
le intercettazioni telefoniche.
Al centro dell’indagi -
ne c’è la contestazione del
reato di traffico illecito di
rifiuti con il conseguente
impatto ambientale negativo.
In specie secondo il
capo di imputazione il
«reato di traffico di rifiuti probabilviene
commesso mediante
sistematico smaltimento
del Cdr (in percentuali non
verificabili) in discarica,
operazione non consentita
in quanto quest’ultimo è un
rifiuto speciale per il cui
smaltimento in discarica la
società (di Cerroni ndc)
non era autorizzata dovendo
esso essere avviato al
termovalorizzatore». In
più passaggi l’ordinanza
del gip sottolinea «l’asser -
vimento di Luca Fegatelli e
di Raniero De Filippis al
sodalizio». Erano loro a
suggerire le linee guida per
favorire le società di Cerroni
e talvolta ad indirizzare
l’istruttoria che poi loro
stessi avrebbero dovuto verificare.
E’ quanto successo
per la via (valutazione di
impatto ambientale su Albano).
In un passaggio decisivo
De Filippis dice che
bisogna evitare la ripubblicazione
del progetto perché
ciò «rimetterebbe gli
ambientalisti nelle condizioni
di controdedurre...
cosa che andava assolutamente
scongiurata». Alla
luce di tali rilievi la Procura
e il Tribunale hanno ritenuto
di contestare a tutti gli
indagati un’unica strategia
criminale volta a favorire le
società del gruppo Cerroni
e a boicottare la concorrenza
di un’altra società operante
sul territorio ma munita
di impianto di trattamento
dei rifiuti, la Rida
Ambiente srl di Aprilia. I
primi accertamenti hanno
riguardato l’impianto di
Albano ma poi si sono
estesi anche a Borgo Montello
e nell’inchiesta è rientrato
anche il filone che la
Procura di Latina stava già
seguendo sulla discarica.
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