sabato 18 gennaio 2014
LA GUARDIA DI FINANZA AMMETTE: “AMIANTO SUI NOSTRI ELICOTTERI” chiuso reparto Pratica di Mare
Il Fatto quotidiano 18 gennaio 2014
POCHI GIORNI FA LE ANALISI: CHIUSO IL REPARTO DELLA BASE DI PRATICA DI MARE
FINMECCANICA
Dopo le denunce
dell’Osserva torio
nazionale e dei Cinque
Stelle sui mezzi Agusta
( Finmecc anica)
è partita l’ispezione
di Stefano Feltri
e Valeria Pacelli
Dal 1992 l’amianto
è stato messo al
bando in Italia,
ma quello che c’era
è rimasto in circolazione.
La circolare del tenente colonnello
della Guardia di Finanza,
Carmine Cortese, del 9
gennaio 2013, ha come oggetto
“Presenza
amianto sui
mezzi aerei”. E
l’effetto immediato
è quello di
chiudere la parte
della base militare
di Pratica di
Mare (vicino Roma)
in cui si è
fatta in questi
anni la manutenzione degli
elicotteri. In cui c’era amianto.
IL MOVIMENTO Cinque Stelle
aveva denunciato alla Camera
il caso degli elicotteri
militari Agusta, controllata
del gruppo Finmeccanica,
pieni di amianto, con un’in -
terrogazione con primo firmatario
il deputato Alberto
Zolezzi e che muoveva da
un’inchiesta di Stefano Pitrelli
sull’Huffington Post. In Parlamento,
il ministro della Difesa
Mario Mauro aveva spiegato
che “non è realistica, tuttavia,
la prospettiva di una rimozione
integrale della presenza di
amianto, che, peraltro, possiamo
trovare ancora in grandi
quantità anche nelle fabbriche,
negli edifici privati e pubblici
e nell’ambiente”. Proprio
come nella base di Pratica di
Mare, come certificato dall’ispezione
del tenente colonnello
Cortese che è comandante
del “Primo Gruppo aereo”
della Guardia di Finanza.
Le analisi sono state eseguite il
“30 dicembre 2013, relativamente
alla ricerca delle fibre
aerodisperse di absesto nell’ambito
dell’aviorimesse sede
del I Gruppo Aereo”. Analisi
che “hanno evidenziato il superamento
dei limiti previsti
dalla legislazione italiana” e
quindi è stata disposta “a titolo
precauzionale, la cessazione
di ogni tipo di attività
lavorativa nei laboratori della
squadra elettrodomestici di
bordo e motoristi”. Nel documento
viene specificato “l’as -
soluto divieto di
accesso” ai laboratori
in cui, fino al
nove gennaio, si
faceva la manutenzione
degli elicotteri.
In un altro documento
del 13 gennaio il comandante
Cortese parla della “ac -
clarata presenza sulle linee
A109B e AB412HP di particolari
contenenti amianto che
possono potenzialmente contaminare
gli indumenti di lavoro
degli specialisti operanti”.
Il riferimento è a due modelli
di elicotteri Agusta utilizzati
dalle forze dell’ordine,
dalla Finanza ma anche dai
Carabinieri o dalla Forestale.
Agusta aveva replicato all’Huffington
Post di aver “agito sempre
nel rispetto delle normative
nazionali ed europee in
materia di amianto” e per
quanto riguarda i mezzi costruiti
prima del 1992, “l’azienda
precisa che tutti gli interventi
di rimozione richiesti,
relativi alla potenziale presenza
di amianto in alcuni
componenti, sono stati effettuati
in coordinamento con le
stesse forze armate”. Come
dire: la responsabilità è come
minimo condivisa con il ministero
della Difesa. Nel modello
A109 “l’amianto può essere
contenuto in guarnizioni,
condotti, tubi, nonché pastiglie
dei freni, rotore e ruote”,
si legge per esempio nella comunicazione
di Agusta al ministero
della Difesa.
L’OSSERVATORIO Nazionale
sull’Amianto spiega in un comunicato
che l’ispezione di
Cortese a Pratica di Mare è
frutto anche dell’iniziativa di
alcuni finanzieri del reparto
romano, preoccupati per la
propria salute dopo la morte
di un loro collega che aveva
lavorato soprattutto nella navigazione
marittima in Veneto.
Assistiti dall’avvocato Ezio
Bonanni, si sono poi rivolti alla
Procura di Padova, presso la
quale si era recato anche il loro
collega deceduto. A Torino
anche il pm Raffaele Guariniello
sta indagando sugli elicotteri
all’amianto. Proprio a
Guariniello si sono rivolti in
questi giorni anche i vigili del
fuoco, con il sindacato Conapo,
dopo che il dipartimento
dei vigili del fuoco ha trasmesso
al personale una lista di
parti e pezzi di ricambio degli
elicotteri Agusta AB206 e
AB412 usati dai pompieri che
sono “potenzialmente interessati”
dalla presenza di
amianto. Il timore dei vigili
del fuoco è che alcuni di questi
componenti siano ancora
molto pericolosi perché “sog -
getti a sfregamento”, quindi
possono rilasciare fibre cancerogene
nell’aria. “Delle due
l’una, o è amianto e il personale
va informato e i pezzi
smaltiti, o non è amianto e i
pezzi non vanno smaltiti”,
scrive il segretario generale
del Conapo, Antonio Brizzi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento