mercoledì 17 luglio 2013

Roma rifiuti dopo Malagrotta il progetto di trattamento rifiuti a Laurentina Rocca Cencia?

Rifiuti, ecco il progetto dell'impianto a Laurentina
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12 marzo 2013
Rifiuti, ecco il progetto dell'impianto a Laurentina
"Un impianto di trattamento biologico della frazione organica proveniente da processi di tritovagliatura di rifiuti urbani indifferenziati con produzione di frazione organica stabilizzata".
E' quanto prevede il progetto presentato dalla società Adrastea, e pubblicato sul sito della Regione, per il sito di via Canestrini, a Porta Medaglia, a Roma. Nessuna discarica ma strutture removibili per la stabilizzazione della frazione organica proveniente dal "supertritovagliatore", appena autorizzato dalla Provincia di Roma alla Colari di Manlio Cerroni, che verrà realizzato nella stazione di trasferenza di Rocca Cencia per lavorare le circa 1.200 tonnellate al giorno di rifiuti di Roma, che non riescono a essere lavorate dai quattro tmb della Capitale.
"Dalle valutazioni condotte - si legge nel progetto - viene evidenziata nel progetto la necessità di stabilizzare, prima del conferimento in discarica, le circa 400 tonnellate/giorno di rifiuti prevalentemente organici derivati dal trattamento nella stazione di trasferenza di Rocca Cencia, delle 1.200 tonnellate/giorno di rifiuti indifferenziati che non trovano capacità di trattamento nei quattro impianti tmb (due dell'Ama e due del Colari) di cui dispone il servizio di igiene urbana della Città di Roma. Le 1.200 tonnellate/giorno di rifiuti indifferenziati verranno via via a diminuire, fino ad annullarsi, con l'incremento della raccolta differenziata che, nel 2016, dovrà arrivare al 65%".
"Sono presenti nello stato di fatto una serie di aie utilizzate per la maturazione dei rifiuti citati che si intende riconvertire, dopo gli opportuni adeguamenti, per il trattamento della frazione organica proveniente dal trattamento dei rifiuti - si legge ancora nel progetto - La proposta di riconversione è basata su tecnologia Ambisystem (società Ambientalia), la quale rappresenta una variante al bacino di ossidazione classico recependo la necessità di ridurre, quanto più possibile, i tempi di realizzazione. È questa infatti una soluzione tecnologica provvisoria ed amovibile che può essere realizzata, all'interno degli spazi già disponibili, in un orizzonte temporale di 4÷6 mesi".
Insomma, circa mezzo anno di tempo per realizzare quell'impiantistica che eviterebbe di mandare in giro per l'Italia l'umido derivante dal lavoro della struttura di Rocca Cencia.
"È da sottolineare che questa soluzione mantiene comunque gli stessi requisiti di prestazioni e di tutela dell'ambiente previste dalle norme vigenti ed è  perimentata con successo a livello industriale, già da alcuni anni, negli impianti di Ravenna, gestito dalla società Hera, e Lavini di Rovereto (Tn)- prosegue il testo del progetto - Con l' occasione è stato affinato il dimensionamento del sistema, per renderlo più calzante alle attuali necessità ed alle previsioni di riduzione conseguenti all'incremento delle raccolte differenziate".
Tecnicamente avverrà questo: "Si prevede dunque l'allestimento, all'interno delle baie già esistenti, di strutture amovibili, per una superficie di circa 11.000 m2, ed un volume utile di oltre 30.000 m3, su una superficie complessiva dell'impianto di circa 24.000 m2 con una suddivisione degli spazi". E ancora: "Il progetto prevede la realizzazione di un impianto provvisorio amovibile per il trattamento di circa 400 (mg/d) (pari a circa 124.000 mg/anno) di frazione organica putrescibile (fop) da sottoporre a trattamento di stabilizzazione aerobica per via biologica, per l'ottenimento di una frazione organica stabilizzata (fos)". All'arrivo del rifiuto "all'impianto il materiale verrà depositato temporaneamente in una struttura dotata di caratteristiche di provvisorietà ma in grado di garantire comunque una chiusura ermetica che ne consenta la tenuta in leggera depressione per contrastare le emissioni odorigene... Il deposito temporaneo all'interno della struttura avrà tempi di permanenza estremamente ridotti, nelle normali condizioni operative il materiale conferito in un giorno lavorativo viene avviato al processo di stabilizzazione nei biotunnel nell'arco della stessa giornata".

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