domenica 7 luglio 2013

Lungo Ufente (Gricilli) tanti rifiuti speciali, tossici e nocivi

sia chiaro non è colpa dell'amministrazione comunale se ci sono vandali e delinquenti. Se mai un buon amministratore, un assessore all'ambiente sensibile e preparato farebbe una campagna di informazione per prevenire i fenomeni di degrado. Un assessore all'ambiente capace oltre a portare la raccolta differenziata al limite di legge, evitando costi esagerati di discarica, sanzioni, farebbe iniziative per ridurre la produzione dei rifiuti. Sarebbe bastato, per esempio, applicare, a costo zero, il progetto dell'associazione GAP in tal senso. Che vien portato e spiegato da Oriolo Romano a Terracina ma che a Pontinia non viene pubblicato. Sono stati fatti tanti passi in avanti. La discarica della Migliara 49 (intesa come punto che congiunge la Migliara 49 con la via Lungo Ufente) con l'installazione della telecamera (finta o vera che sia da parte della provincia) con il meritorio progetto di riqualificazione dei Gricilli ha risolto (solo in quel punto) il problema. Sulla via Lungo Ufente, come sulla Migliara 49, come si vede da alcune delle immagini dei rifiuti (impossibile fotografarli tutti), si trovano suppellettili, mobili, tappeti, plastica, gomma, decine di coperchi di fusti di vernice, detriti e materiali vari provenienti da lavori edili e demolizioni, immancabile l'eternit e l'amianto. Insomma quelli che gli esperti definiscono "rifiuti speciali, tossici e nocivi". E' anche evidente che i rifiuti (e i delinquenti) non sono solo di Pontinia ma definire tale situazione "non allarmante" significa fare, ancora una volta, disinformazione. Allo stesso modo aver fatto un investimento di soldi della collettività di 260 mila euro è evidente che non si sono esauriti nella cartellonistica e in qualche struttura di legno perchè altrimenti non si spiegherebbe però come hanno notare i cittadini, sempre più attenti e sensibili dell'assessorato all'ambiente, o si fa un progetto di gestione, tutela o sorveglianza o si rischiano di buttare i 260 mila € nel consueto degrado

















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